Sanità: gli investimenti promessi?

Di sanità  non parleremo mai abbastanza e soprattutto non credano, governatori regionali e ministri, di cavarsela con finanziamenti una tantum
I soldi destinati alla sanità pubblica sono insufficienti al rilancio e potenziamento della stessa, parliamo di strutture ospedaliere e sanitarie efficienti, di presidi sanitari e interventi atti a potenziare la medicina preventiva, non ci riferiamo a managers e dirigenti o altre figure apicali.

Allora 40 miliardi in 5 anni, 8 miliardi l’anno sono forse cifre sufficienti?.

Ad oggi il fabbisogno sanitario si attesta attorno a 118 miliardi, una enormità se pensiamo alla cifra in sè, qualora invece volessimo guardare alla stessa voce di spesa  in molti paesi della Ue cambieremmo subito idea, infatti la spesa sanitaria italiana, rapportata al Pil, è tra le piu' basse d'Europa.

I soldi non servono solo per rinnovare i contratti nazionali come qualcuno ha detto, servono a intensificare gli appalti di pulizia\igienizzazione e sanificazione ridotti al'osso da 15 anni di spending review, servono per investire nella edilizia sanitaria con tanti ospedali vecchi e fatiscenti, servono per recuperare il gap tecnologico , modernizzare gli impianti, potenziare i laboratori e la ricerca. Negli ultimi anni decine e decine di piccoli ospedali sono stati soppressi tanto che in molte province del paese si devono percorrere ore di macchina prima di raggiungere una clinica. I Tagli hanno riguaradato le aree di montagna e quelle costiere,molti degli ospedali soppressi potrebbero essere recuperati e riaperti dentro una nuova politica di prevenzione e cura investendo nella medicina del lavoro, nella medicina di base.

Non si tratta solo di posti letto e in terapia intensiva che nell'arco di pochi lustri sono stati ridotti, non si tratta di aprire una disquisizione sulle scelte della sanità italiana per ridurre il periodo di permanenza in ospedale (il nostro paese ha un ricambio dei pazienti ricoverati tra i piu' alti della Ue il che dovrebbe indurre a capire se si tratta di buona sanità con cure a casa o in day hospital oppure decisioni dettate dal contenimento dei costi)

  Fatto sta che in poco piu' di dieci anni la sanità pubblica ha perso decine di migliaia tra infermieri , medici e persona sanitario , il contratto nazionale è scaduto, i tempi per le assunzioni necessarie non saranno affatto brevi, si continua con la politica del numero chiuso all'università  per poi ricorrere a personale appena laureato nei reparti piu' delicati dove occorrerebbe esperienza.

Di soldi ne occorrono molti di piu' di quelli stanziati dal Governo, ad esempio. 22 miliardi per la riqualificazione edilizia degli ospedali, 32 miliardi per il rinnovo della rete ospedaliera, 10 miliardi per la medicina territoriale ( dati della Corte dei Conti). Dove trovare questi soldi? In una patrimoniale che colpisca le grandi ricchezze, nella riduzione delle spese militari che crescono ogni anno per superare nel giro di poco tempo il 2% del Pil.

O guerra o salute, armi od ospedali, è arrivato il momento delle scelte

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