Mala tempora currunt: quando i sindacati si trasformano in centri servizi a pagamento
Agenzie formative, business o sindacato?
In vista dei concorsi nella Pa i sindacati organizzano corsi a
pagamento, anzi la partecipazione è vincolata alla tessera.
La tessera sindacale è divenuta ormai la merce di scambio per una
denuncia dei redditi, per la pratica pensionistica, per la domanda della
Naspi, perfino per accedere a elementari informazioni sui contratti.
I sindacati nel corso del tempo si sono trasformati in centri
servizi da erogare in cambio di soldi, nulla a che vedere con il ruolo
proprio dei sindacati che dovrebbe essere quello di tutelare i
lavoratori e le lavoratrici ricevendone un consenso spontaneo attraverso
la sottoscrizione di una delega.
I governi hanno concluso accordi con i sindacati per favorire questo
business delle tessere, hanno prima depotenziato i servizi pubblici e
poi utilizzato i sindacati per erogare servizi. dovremmo tornare ai tempi nei quali la denuncia di redditi si faceva in azienda o nell'Ente oppure era sufficiente rivolgersi a un ufficio pubblico per ricevere servizi pagati per altro con le nostre tasse.
QUante volte ci hanno detto di rivolgersi a un patronato per vedere soddisfatti alcuni diritti?
E che dire poi dei sindacati che promuovono il welfare aziendale per
favorire la sanità e la previdenza integrativa, l'accesso a quei fondi
da loro stessi gestiti?
Sono magari gli stessi che scrivono volantini in difesa dei servizi
pubblici, quei servizi che hanno contribuito a distruggere.
Nel caso dei concorsi pubblici accade che molti disoccupati abbiano
bisogno di aiuto e di formazione, dovrebbero essere gli enti pubblici a
organizzare per dipendenti e disoccupati momenti formativi per la
conoscenza delle normative indispensabili per chiunque voglia operare
nella Pubblica amministrazione. Ne potrebbero trarre benefici anche gli
stessi cittadini potendo esercitare diritti consapevoli di cittadinanza
Quando un sindacato diventa erogatore di servizi e la tessera il
mezzo di accesso agli stessi si punta direttamente a un consenso passivo
dei lavoratori e delle lavoratrici, la delega in bianco in cambio di
una quindicina di euro al mese e nel caso della denuncia dei redditi o
di altre pratiche altri soldi aggiuntivi.
Tanti soldi che tengono in
piedi un colossale business, quello dei sindacati firmatari di contratto
con una pletora di distaccati. Noi invece siamo certi che i
sindacalisti dovrebbero restare nei luoghi di lavoro al contrario è nato
il mestiere del sindacalista.
Ecco a cosa si sono ridotti i sindacati rappresentativi (ma anche
alcuni sindacati di base che si muovono ormai sulla stessa onda), a centri
servizi a pagamento e quel pagamento alla fine li autorizza a
sottoscrivere contratti nazionali e accordi al ribasso facendoci perdere
potere di acquisto e di contrattazione
Mala tempora currunt
sgb comune di pisa
Commenti
Posta un commento