La gabbia nella quale vogliono rinchiudere i lavoratori e le lavoratrici

In questi giorni sta imperversando sui social una polemica verso un albergatore che offre lavoro ma intende decidere lui , e solo lui, il salario da retribuire.
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Non è un atteggiamento isolato a fronte delle continue richieste datoriali di avere i soldi della cassa integrazione come fondo perduto alle imprese che a loro volta decideranno se e come destinare parte degli stessi ai lavoratori.

L’egoismo e la cecità della classe imprenditoriali non ha limiti!

Tanti bei discorsi del tipo: ci sarà più sensibilità, fratellanza, le persone hanno capito l’importanza dello stare insieme, di aiutarsi reciprocamente, solo parole che all'atto pratico non producono fatti concreti e scelti dirimenti a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

In questi giorni stiamo già sperimentando sulla nostra pelle le scelte della cosiddetta “fase 2", qualcuno vorrebbe chiudere i lavoratori dentro una gabbia come alla zoo e chi prova a rivendicare diritti e salario viene colpito dalla repressione o sottoposto al pubblico ludibrio.

Vogliono deviare l'attenzione pubblica verso altri problemi all'insegna della intolleranza e della ignoranza, qualcuno si sente oppresso dalle mascherine quando all'orizzonte c'è una altra oppressione, quella della forza lavoro.

 Sui mezzi pubblici, nonostante il divieto di salire in mancanza di mascherina ed in numero contato, litigi e prepotenze per  salire a forza ignorando anche il fatto che il bus andrebbe preso per motivi strettamente necessari ( salute, lavoro ed urgenze).

Se  poi si vuol lavorare, a detta degli illuminati imprenditori, bisogna accettare di farlo quasi a gratis
E' questo il messaggio lanciato da sempre piu' numerosi impreditori che rivendicano la fine dei contratti nazionali e la giungla salariale.

Una condizione di moderna schiavitu' salariale dentro la quale noi non ci faremo rinchiudere

SGB Trasporti Toscana

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