Personale enti pubblici e coronavirus. Lo scaricabarile regna sovrano!

In queste ore stanno partendo diffide di varie Organizzazioni sindacali a numerosi Enti locali che in 15 giorni non sono state capaci di ripensare e riorganizzare i servizi.

Non è impresa da poco ma resta innegabile che la paralisi ha riguardato anche le relazioni sindacali e richieste, proposte provenienti dai delegati sono cadute nel dimenticatoio senza risposta alcuna.

Non solo tra le attività indifferibili troviamo servizi e uffici all'atto pratico non indispensabili ma sembra che agli Enti locali interessi solo di non applicare l'art 87 del decreto  Salva Italia, evitare si mettere a casa i lavoratori e le lavoratrici dei servizi non essenziali vista la palese incapacità di ripensare e riorganizzare il loro lavoro.

E dopo quasi  3 settimane di scaricabarile, ferie e permessi arretrati sono terminati, non resta che prendere decisioni e una volta per tutte

Proviamo allora a ripetere, fino alla noia, sempre gli stessi concetti:

  • gli Enti locali hanno evidenziato i servizi differibili e quelli indifferibili, ossia le attività che non possono essere rimandate. Ma tale distinzione non è oggettiva e cambia da Ente ad Ente e puo' essere soggetta a cambiamenti di settimana in settimana .
  • tra i lavori indifferibili sono stati evidenziate le attività da svolgere direttamente nel luogo di lavoro ma non c'è stato nessun atto organizzativo, nessuna rotazione di personale
  • e, quanto ai lavori indifferibili , non sempre sono stati individuati i contingenti massimi di personale strettamente necessari per i lavori in emergenza, tutto è stato demandato ai singoli Dirigenti creando disparità di trattamento e situazioni caotiche e contraddittorie
  • non sappiamo quanti siano i \le dipendenti che lavorano in smart working, a chi sia stato concesso e a chi no (e per quale ragione). Eppure lo smart è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, quindi la esclusione dal lavoro agile dovrebbe essere una eccezione e non la regola. 
  • In diversi Enti locali lo smart è appena partito in assenza di Regolamentazione, di questo sindaci e amministratori dovranno rendere conto 
  • Siamo ormai alla terza fase, ossia al punto in cui il personale sta esaurendo ferie arretrate e permessi, quindi esaurite ferie arretrate, permessi, ore eccedenti, il decreto parla chiaramente di esenzione dal lavoro per quanti non possano essere utilizzati con in modalità smart. E lo ripetiamo : esenzione con lo stipendio pagato.
Ad oggi gli Enti locali nella loro stragrande maggioranza vanno ignorando l'art 87 perchè non vogliono mettere nero su bianco il loro fallimento organizzativo e gestionale, non esiste quella che in gergo viene definita una robusta motivazione. Non vogliono ammettere la incapacità di organizzare e gestire personale e servizi in altro modo. E sullo sfondo si aggira lo spettro del danno erariale, della responsabilità contabile di Dirigenti e segretario generale, le regole della finanza pubblica sono pur sempre in agguato con la loro attività repressiva anche di fronte alla immane strage del Coronavorus.

Ecco spiegata la ragione per la quale ad oggi  ben pochi siano gli Enti locali che applicano l'art 87, uno spettro si aggira per la Pubblica amministrazione: la Corte dei Conti.

Ma a questo spettro ricordiamo che una minaccia ancora piu' grave aleggia sulle loro teste ossia la corresponsabilità di eventuali morti e malattie dei dipendenti pubblici, una responsabilità morale ovviamente ma pur sempre responsabilità. Non sia dunque la paura del danno erariale a determinare non solo abusi di potere ma a giustificare l'ingiustificabile ossia l'obbligo dei dipendenti a recarsi al lavoro, a prendere le ferie del 2020, il tutto per non ammettere che il ricorso all'art 87 (lavoratori a casa con stipendi pagati) è una misura eccezionale dettata da ragioni di salute pubblica.

Se il Governo avesse un po' di coraggio escluderebbe a priori ogni intervento della Corte dei Conti ma la chiarezza non regna in terra e quindi continua lo scaricabarile tra Ministeri, Enti locali e dirigenti.  E la pazienza nostra intanto si sta esaurendo....

Commenti