Senza lavoro, senza ammortizzatori sociali. Testimonianze in diretta

ci scrivono due precari\e e pubblichiamo integralmente

Ciao, sono una lavoratrice precaria stagionale che ogni anno alterna 6 mesi di lavoro a mesi di disoccupazione o lavoretti saltuari come ripetizioni, raccolte nei campi. Quest' anno avrei dovuto iniziare il 1 aprile con l'ennesimo contratto stagionale in un ristorante del litorale, contratto fino al 30 Settembre per poi dedicarmi alla raccolta delle mele e prima a frangere le olive.

Il datore di lavoro ha deciso di rinviare sine die i contratti, anzi a dirla tutta ha detto che nel migliore dei casi potremo partire solo da 1 Giugno visto che fino a quella data ci sarà poco lavoro.

Come vivo in questi mesi? Gli ammortizzatori sociali sono carenti, il mio compagno è irregolare nel senso che lavora al nero e non ha diritto a qualche assegno se non alla disoccupazione quando capita.

Chi tutela i lavoratori stagionali? Sono forse sufficienti 600 euro per andare avanti tre mesi? E neppure con le ripetizioni al nero si va avanti, come portare allora i soldi a casa onestamente e con fatica? Il Governo non pensa ai precari e agli stagionali!
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Buongiorno, sono una studentessa di 23 anni, abito in un piccolo comune in Provincia di Grosseto, sono costretta a prendere casa nella città universitaria  di Pisa perchè dovrei ogni giorno fare due ore o poco meno di macchina . In questi anni ho lavorato in un pub, al nero , dal venerdi' alla domenica, pochi soldi ma sufficienti a pagare vitto e alloggio, gli altri giorni all'università e a studiare. Il pub è chiuso da quasi un mese, ho letto che la Regione Toscana vuole dare dei contributi all'affitto ma molti contratti sono irregolari, si accetta questa condizione per pagare 50 euro in meno al mese, una cifra che puo' sembrare irrisoria ma con la quale si compra un libro per dare un esame e qualche dispensa utile.

La mia situazione è simile a quella di tante altre studentesse, ho dovuto disdire il contratto di affitto per quanto irregolare ma sono costretta a pagare almeno due mensilità con quei pochi soldi che avevo. E dopo? Che ne sarà di noi e soprattutto come potremo coniugare il diritto di studio con la impossibilità materiale di stare a Pisa? Non vedo futuro se non quello di seguire da casa, gravare su una famiglia monoreddito con mio padre in cassa integrazione e mia madre con un part time al 30% momentaneamente sospeso. Gli ammortizzatori sociali non sono adeguati alle vere necessità e in tempi di contagio  anche i diritti inalienabili come quello dell'istruzione sono calpestati


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