Cosa accade in Geste?

Nei giorni scorsi si è dimesso l'assessore Guelfi a cui il Sindaco Di Maio ha revocato le deleghe con il sostegno della intera coalizione di centro sinistra che amministra il Comune di San Giuliano Terme (Pisa)

Le note sulla stampa non sono di aiuto a comprendere i motivi dello scontro che hanno portato al ritiro delle deleghe ma , per quanto smentiti, pensiamo che la gestione di Geste potrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere tra i motivi del contendere. Nel frattempo non sarebbe male sapere quando sarà ritirata la delibera di Giunta che imponeva a Geste di non assumere personale visti anche gli impegni assunti dal Sindaco con i sindacati sulla sostituzione del personale che va in pensione ( e secondo noi dovremmo considerare i pensionamenti da fine 2020)

Nei giorni scorsi c'è stato un incontro tra sindacati, Rsu e vertici della Geste  nel corso del quale sono state state proposte 14 progressioni orizzontali su 46 dipendenti. Un numero per noi troppo basso perchè il 70% del personale Geste resterebbe escluso dalla progressione orizzontale. Capiamo che l'anno 2020 si è concluso con una perdita di esercizio rilevante ma non  dovrebbe rappresentare un problema arrivare a una ventina di dipendenti per le Peo (progressioni orizzontali), almeno questa è la nostra proposta.

Poi si tratta di comprendere ancora quanti soldi sarà possibile aggiungere alla parte variabile del fondo della produttività tenuto conto della situazione debitoria societaria (perchè senza la parte variabile con la sola parte fissa si finanziano le progressioni ma si perde la produttività derivante dalla pagelline).

Le progressioni orizzontali sono importanti per il personale (ma dovranno esserlo anche alla luce del cambio di contratto) rappresentando miglioramenti economici stabili sulla busta paga ma per quanti non avranno la Peo si tratta di consolidare, nei limiti del possibile, la produttività (potremmo stabilire a tal riguardo dei criteri perequativi condivisi, chiari e trasparenti)

Sui criteri da adottare poi crediamo che la sola votazione (la pagellina) potrebbe non essere sufficiente, si tratta di valutare (cosa facile in Geste rispetto a Enti locali piu' grandi) da quanti anni il personale non beneficia di Peo, se riscuote delle specifiche responsabilità...

In linea teorica, perchè nella pratica è sempre difficile trovare soluzioni realmente eque, potremmo stabilire dei criteri perequativi per evitare che un dipendente possa avere una Peo, tutta la produttività e la specifica responsabilità. Non mettiamo in dubbio che qualche collega possa essere piu' meritevole di altri ma al contempo il sindacato dovrebbe vigilare per una distribuzione piu' equa del salario accessorio guardando alla totalità dei settori interessati (pensiamo cosa potrebbe accadere se le Peo arrivassero solo a una parte degli uffici \servizi della società)

Infine è bene iniziare a riflettere sul cambio di contratto che la Giunta vuole per avere la possibilità di accedere, in caso di necessità, agli ammortizzatori sociali dei quali non beneficiano, fino ad oggi, i\le dipendenti con contratti pubblici.

Un cambio di appalto è sempre motivo di grande preoccupazione per alcune ragioni ossia

  • si passa a un ccnl che prevede piu' ore lavorate a settimana rispetto alle 36 degli enti locali, una esigenza già manifestata tanto da Comune quanto da Geste. Se oggi  guadagni 1000 euro (cifra ipotetica ) per 36 ore lavorative a settimane, rischi di guadagnare sempre 1000 lavorandone 38 o 40. Ovviamente si tratta di stabilire fin da ora che la base di partenza della discussione sia l'attuale salario parametrato sulle ore contrattuali, se mi vuoi far lavorare di piu' dovrai prevedere piu' soldi a compensare il sacrificio.
  • possiamo salvaguardare i livelli contrattuali adottando dei superminimi non riassorbibili che restano in pianta stabile nel trattamento salariale del singolo dipendente
  • si tratta di scegliere un contratto piu' favorevole che non puo' essere il multiservizi

Dietro al cambio di contratto ci sono anche altri aspetti legati alla  disciplina della produttività e  alla incentivazione nella contrattazione integrativa che nel privato risulta piu' vantaggiosa per i datori attraverso la detassazione dei premi di risultato e il ricorso al welfare aziendale esentasse.

Cambiare un contratto nella maggior parte dei casi è un vantaggio piu' per i datori che per la forza lavoro, si tratta di sedersi a un tavolo e di entrare nel merito delle questioni discutendo di una proposta scritta con tutto il personale che ha già subito troppe decisioni calate dall'alto. Se è in gioco il futuro della società e la sopravvivenza dei posti di lavoro ci venga detto senza giri di parole, da parte nostra il sindacato dovrà adoperarsi per accordi che tutelino il potere di acquisto dei singoli lavoratori e della collettività della forza lavoro.

Sindacato di base Cub Geste

 

Commenti