Smart working: non si va avanti solo con Note e atti impostivi. La presa di posizione della Cub al comune di Pisa

Sindacato di Base Cub Comune di Pisa

La nota 14 relativa al lavoro agile è dal nostro punto di vista alquanto deludente. Avevamo chiesto settimane or sono un confronto tra parte pubblica , Rsu e Sindacati finalizzato a una valutazione congiunta degli effetti dello smart sugli uffici e sui servizi, chiedevamo dati e valutazioni da parte dei dirigenti, spiegazioni sul Pola di cui si è perso traccia all'interno del Comune di Pisa.

Invece di aprire un confronto sulla modalità agile arriva questa ennesima nota che annuncia di fatto un' ulteriore contrazione del personale in smart e soprattutto non fornisce dati e valutazioni di alcun genere.

La ragione di tutto cio' è evidente: siamo davanti ad una amministrazione del tutto incapace di intavolare un confronto effettivo con il personale e i sindacati, si va avanti con note e atti unilaterali dopo mesi nei quali abbiamo invano chiesto di conoscere gli impatti dello smart sui servizi e sugli uffici dal Marzo 2020 ad oggi.

E' evidente che si consideri la modalità agile come un peso e non come una risorsa limitandola solo ai soggetti fragli per i quali esistono normative ben definite.

Verrebbe quasi da pensare (a pensar male si fa male ma quasi sempre si indovina diceva uno dei  piu' discussi padri della prima Repubblica) che la modalità agile sia considerata alla stregua di un problema nella incapacità manifesta di ripensare anche la modalità di gestione dei servizi con una percentuale di dipendenti non in presenza.

La legge 61 /2021, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 112 del 12 maggio, prevede tra l'altro il diritto alla disconnessione  e rimanda ad accordi tra le parti che l'Amministrazione non ha intenzione di costruire insieme alla Rsu e al sindacato prevedendo magari la erogazione dei buoni pasto a chi sta in modalità agile.

La legge  61\2017 prevedeva un accordo individuale tra Ente e dipendente finalizzato a disciplinare la prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali aziendali, ad individuare i tempi di riposo del lavoratore e le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione nonchè a stabilire le condotte da seguire in relazione alla prestazione lavorativa .

Nel codice di comportamento inviato alla parte sindacale si fa riferimento ai doveri del dipendente in smart ma al contempo si dimentica di effettuare un monitoraggio delle prestazioni avvenute, delle ricadute su uffici e servizi rinunciando a priori a concludere un accordo quadro sulla gestione di questa modalità all'interno dell'Ente prevedendo anche dei diritti giustamente esigibili dal singolo dipendente.

La modalità semplificata adottata esonera l'Ente dall'accordo individuale ma perfino alcuni siti degli Enti locali consigliano vivamente di concludere un accordo quadro  scritto per affrontare le criticità stabilendo un insieme di diritti\doveri del dipendente.

La totale incapacità di costruire un sistema di relazioni sindacali basato sul confronto e non sulla mera imposizione di regole ha prodotto l'ennesima nota deludente e, al contempo dei diritti sindacali, del monitoraggio e degli argomenti dirimenti sui quali confrontarsi si è persa traccia




 

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