Infortuni e incidenti nel tessile: cosa non viene detto....

Nelle fabbriche tessili di 100 e passa anni fa, elevato era il rischio infortunistico.

Su puntosicuro.it ( https://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/rubriche-C-98/imparare-dagli-errori-C-99/imparare-dagli-errori-gli-incidenti-nell-attivita-di-orditura-del-filato-AR-21125/) troviamo riassunti i principali pericoli per la sicurezza dei lavoratori legati a

  • allo svolgimento di attività in prossimità di “organi in movimento quali rulli per lo scorrimento dei tessuti (macchine avvolgipezza, rollatrici, specchio, ecc.),
  • all’utilizzo di macchine e attrezzature da taglio (taglierine, seghe a nastro, trance),
  • all’utilizzo di macchine da cucire che possono provocare punture alle mani da parte dell’ago in rapido movimento,
  • alle lavorazioni con presse-stiro che possono provocare danni agli arti superiori sia per la pressione della macchina che per la presenza di flusso di vapore ad alta temperatura”.

A questi rischi poi bisogna aggiungere anche la delicata fase dello staccaggio delle materie prime e dei prodotti semilavorati, alla presenza in azienda di muletti e altre attrezzature per il trasporto delle merci che rappresentano, in mezzo a tanti lavoratori e lavoratrici, un altro fattore di potenziale pericolo 

Sorgono spontaneee allora alcune domande:
  • le normative vigenti sono rispettate? 
  • le normative risultano compatibili con l'attuale organizzazione materiale del lavoro?
  • i macchinari sono efficienti e moderni oppure in alcuni casi sono letteralmente obsoleti?
  • i tempi di lavoro sono compatibili con il rispetto delle normative di sicurezza?
  • gli organici disponibili sono sufficienti a lavorare in sicurezza?

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