Contro la violenza....di genere
La prima legge innovativa sulla violenza sessuale è la numero 66 del
febbraio 1996
La violenza non è il mio destino
di LAURA TUSSI
La storia di vita di Tiziana Di Ruscio, vittima di
violenza, sopravvissuta al femminicidio, narrata in questo libro di drammatica
verità, rasenta però l’incredibile e l'indicibile.
Libro in tutte le librerie dal 4 Marzo 2021
La prima legge innovativa sulla violenza sessuale è la numero 66 del
febbraio 1996
La violenza non è il mio destino
La storia di vita di Tiziana Di Ruscio, vittima di violenza, sopravvissuta
al femminicidio, narrata in questo libro di drammatica verità, rasenta però
l’incredibile e l'indicibile.
Libro in tutte le librerie dal 4 Marzo 2021
Libro di Tiziana Di Ruscio. Introduzione di Rita Trinchieri. Prefazione di
Laura Tussi. Contributo di Mizar Specchio. Illustrazioni di Mauro Biani, Giulio
Peranzoni, Francesca Quintilio. Postfazione di Fabrizio Cracolici.
Mimesis Edizioni
Prefazione al Libro "La violenza non è il mio destino", Mimesis
Edizioni
Tiziana Di Ruscio, bambina, ragazza e adesso donna e madre.
La sua storia di vita, narrata in questo libro di drammatica verità,
rasenta però l’incredibile e l'indicibile.
È un susseguirsi di eventi di violenza sia psicologica sia fisica sia
sessuale che accomuna molte donne nel mondo e nella storia dell’umanità.
Donne che diventano succubi del potere e della violenza perpetrati dal
sistema patriarcale, maschilista, misogino.
La prima legge innovativa sulla violenza sessuale è la numero 66 del
febbraio 1996 dopo anni di lotte nell’ambito della tutela delle donne, come
riporta nella sua introduzione l’amica Rita Trinchieri.
Rita Trinchieri, in stretta collaborazione con Tiziana, ha fondato
l’associazione contro la violenza di genere “Il nastro rosa” e insieme con la
ferma testimonianza, la forza della verità, la legge dell’amore propongono
questa terribile narrazione, che rasenta l’inverosimile, in varie scuole per
sviscerare e raccontare l’accaduto, senza preamboli, pudori, reticenze anche
alle nuove generazioni.
Il titolo del libro è "La violenza non è il mio destino" .
Un titolo fortemente vissuto dall'autrice che subisce la violenza come un
"baratro" esistenziale, un annientamento della vita, un annullamento
della sua dignità e identità di donna.
Tiziana vive un nuovo "destino" una rinascita, dopo aver preso la
sua vita in mano, dopo essersi riappropriata di se stessa, in seguito alla
denuncia alle autorità e, scrivendo questo suo libro, denuncia i misfatti di
violenza sessuale e fisica perpetrati e subiti da parte del marito. 'Violenza'
e 'Destino' sono i due vissuti, i due archetipi ambivalenti e nettamente
contrastanti che Tiziana descrive molto bene in questo racconto autobiografico.
La storia di Tiziana è da lei descritta in modalità narrative crude e
dirette perchè "la violenza non deve essere romanzata", la violenza
non va edulcorata con parole che potrebbero renderla più accettabile e
giustificabile: la violenza deve essere solo e esclusivamente denunciata.
Un grido di dolore scaturisce da queste pagine che comunque lasciano, alla
fine, trapelare un nuovo "destino", un cambio di rotta, una speranza
nel futuro. Un futuro di pace e nonviolenza, all'interno della famiglia con i
suoi figli, nel rapporto con le persone, con gli amici, con tutti coloro che
possono aiutare Tiziana a uscire dal baratro della violenza.
Da queste pagine trapela un senso profondo di fiducia nel futuro, nel
destino, nell'intima bontà dell'essere umano, per apportare un significativo
contributo di pace, nonviolenza e serenità che dovrebbero prendere spazio nel
nostro tessuto sociale, nel mondo, a partire dalla famiglia, che spesso, al
contrario si trasforma in una gabbia, in una prigione psicologica dove vengono
perpetrate violenze di ogni tipo, a partire dalla violenza sessuale.
Tiziana ha vissuto gli anni che dovevano essere i più belli e spensierati
della sua esistenza, la sua età giovanile, sotto tortura, sotto minaccia,
concependo ben tre figli che sono diventati per lei il frutto positivo di una
nuova vita, di una bella speranza in un futuro di rinascita.
Un destino senza violenza: perchè, come sostiene l'autrice "La
violenza non è il mio destino" e non deve essere nemmeno il passato, il
presente e il futuro per tutte le donne che sono i pilastri della nostra
martoriata umanità.
Tiziana dopo vent’anni di soprusi psicologici e violenze fisiche e sessuali
prende coraggio e riesce a denunciare e in seguito a testimoniare anche
attraverso la scrittura che diventa per lei un atto liberatorio, un'azione di
libertà. Tiziana ha scritto questo libro. Il suo libro. Una vera liberazione.
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