L'Europa condanna l'Italia per gli insegnanti di sostegno

di Marco insegnante della CUB


 L'Italia viola il diritto degli insegnanti di sostegno , lo dice alla unanimità il comitato europeo dei diritti sociali, organo del Consiglio d'Europa,  accogliendo il ricorso di una associazione professionale nella scuola presentato contro il nostro paese 4 anni or sono.


 Precarietà degli insegnanti, condizioni contrattuali e retributive inaccettabili hanno quindi ripercussioni negative sulla stessa istruzione pubblica, a sfavore di alunni con varie disabilità.

L'accusa all'Italia è documentata e parla di mancanza di formazione per un terzo dei docenti impiegati, qui entrano in gioco non solo gli effettivi fabbisogni nelle scuole ma la crescita delle certificazioni e la scarsa propensione del sistema pubblico a costruire percorsi formativi e di aggiornamento permanenti.

 Non ci sembra accettabile la motivazione addotta secondo la quale non sarebbe possibile prevedere in anticipo le esigenze delle scuole e gli organici degli insegnanti, senza dubbio il numero di alunni con disabilità e con bisogni speciali cambia di anno in anno ma qui siamo davanti a dei numeri (parliamo dei docenti) veramente risicati che poi devono anche fronteggiare pensionamenti, congedi per malattie e maternità.

Rispetto ad alcuni anni fa la situazione è senza dubbio migliorata ma quello che manca oggi è una riflessione sull'aumento degli alunni alle prese con disabilità di vario tipo con numeri raddoppiati nell'arco di pochi anni. E aumentando gli insegnanti di sostegno cresce anche il ricorso al tempo determinato. Accrescere il numero degli insegnanti di sostegno e i percorsi di formazione dovrebbe essere una prima risposta evitando che i docenti arrivino con giorni o settimane di ritardo creando un disservizio al percorso formativo non solo degli alunni certificati ma di intere classi


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