Costa Rica: 52 anni senza esercito
- A scanso di interpretazioni fuorvianti o di limitatezze di prospettive nelle quali indicando la luna si riesce a scorgere a malapena la punta del dell'indice, il Giga, che promuove l'articolo, riporta questo stralcio tratto da una ulteriore specifica dell'autore nella quale si chiarisce che oggetto dell'articolo è la celebrazione dell'abolizione dell'esercito (1948) e la costituzione del 1949 e non il Costa Rica attuale, che pur essendo distante dalla situazione post "rivoluzione liberale", cosi definita dai suoi stessi protagonisti, evidenzia:
- un tasso di laureati simile a quello europeo
- un'assenza di denutrizione infantile
- tassi di mortalità durante il parto simili a quelli europei
- scuola e sanità pubbliche universali
- il razzismo fuorilegge
- oltre il 50% dell'economia in mano alle cooperative
- la protezione dell'ambiente supera di molto quella europea.
- Situazione ben diversa dagli altri paesi dell'America Istmica pur essendo un paese nella sfera d'influenza Usa.
Il coordinamento del Giga
Costa Rica: 52 anni senza esercito
In seguito alla vittoria della rivoluzione liberale il capo de gli insorti, Jose Figueres Ferrer, per tutti “don Pepe”, decretava l’abolizione dell’esercito.
Era il 1 dicembre 1948.
Le caserme diventavano scuole e ospedali.
Sembrava a tutti, salvo ai ticos, una pazzia.
I rivoluzionari restavano al governo, come promesso, per soli 6 mesi
Poi consegnavano il governo al presidente democraticamente eletto
Il non riconoscimento del risultato elettorale era stata la causa immediata della rivoluzione.
La costituzione del 1949 stabiliva, tra altre cose, la fine di ogni privilegio, la destinazione delle risorse prima destinate alle Forze Armate all”educazione e alla sanità, la non rieleggibilita immediata in ogni incarico elettivo, un rapporto università-società civile in base al quale la laurea prevedeva un periodo di pratica obbligatoria presso le comunità, la costituzione di un sistema pensionistico universale, una politica economica che privilegiava le forme di associazione cooperative, la parità tra i sessi, la destinazione a parco nazionale protetti di circa la metà del territorio…
Negli Anni ’80 don Pepe mi raccontò di quel periodo. Chi sia interessato, può trovare quella chiacchierata in una guida della CLUP sul Costa Rica
Imperversava allora la guerra civile contro le dittature in tutta la regione
Un solo paese restò sempre in pace: il Costa Rica
Qualcuno ha scritto che a San Jose e dintorni si osservava con olimpica distanza quanto avveniva tra i loro vicini
È assolutamente falso
I ticos furono assai solidali, in ogni senso, con loro.
Come lo furono con i molti esiliati e profughi di tutta la regione.
Tuttavia, le guerre civili, l’intromissione degli agenti statunitensi e di avventurieri e faccendieri stranieri tra cui non pochi italiani, lo sbarco dei pirati del FMI e del loro neoliberalismo, hanno introdotto crepe e misure nella costruzione democratica e solidale del paese, tanto da essere arrivati a metterla fortemente in discussione.
Nondimeno, quello che è stato a lungo “il popolo più felice della terra”, ha goduto di una situazione privilegiata per molti anni
L’abolizione dell’esercito ne è stata la base.
Presumo che ciò sia pure questa la principale spiegazione della pressoché totale mancanza d’informazione sul Costa Rica.
Si capisce facilmente.
Per lor signori e, conseguentemente, per i loro press agent, dire che una popolazione vive felice, tranquilla e prospera PERCHÉ HA ABOLITO LE FORZE ARMATE, contradirebbe apertamente il loro Vangelo
- Ottieni link
- X
- Altre app
Commenti
Posta un commento