Gli aumenti ai dirigenti degli enti locali ? 190 medi... Le disparità nascono dai contratti nazionali che tacciono sulla parte normativa

Il Consiglio dei ministri di ieri sera ha  espresso parere favorevole al contratto nazionale dei dirigenti enti locali che , a dirla tutta, arriva con anni di ritardo riferendosi al triennio 2016\8.

Ma se guardiamo ai numeri l'incremento è di circa il 3,5% che portano mediamente a 190 euro lordi al mese in piu' in busta paga con una rivalutazione tabellare di circa 125 euro al mese alla quale aggiungere la parte accessoria con istituti contrayttuali e retributivi collegati ai risultati. 

 Era scontato il parere favorevole ma ci chiediamo come si possa allora lesinare qualche euro in piu' di aumento per i dipendenti quando viene dato l'assenso ad aumenti del genere che sicuramente vanno rapportati a responsabilità e buste paga decisamente superiori.

La forbice salariale nella Pa si è allargata negli ultimi 20 anni, soprattutto la parte accessoria dei dirigenti è cresciuta ma alla disparità di trattamento si sono adeguati anche gli stessi contratti nazionali. Prendiamo ad esempio le voci contrattuali spettanti ad alcune categorie e non a tutto il comparto, le posizioni organizzative,.i progetti incentivanti destinati a parte del personale, le disparità di trattamento non dipendendono dal cosiddetto merito ma dagli stessi contratti nazionaliche prevedono istituti contraddittori. E di questo non si vuole parlare occultando il fatto che le disparità nascono proprio dalle parte normative sulle quali poco o nulla viene detto da almeno 20 anni.

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