A volte ritornano.......noterelle su Prodi

 Una noterella su Romano Prodi

 di Tiziano Tussi


Domenica 5 dicembre nel programma mezz’ora in più, ospite della conduttrice Lucia Annunziata, primo ospite, vi era Romano Prodi. Improvvisamente veniamo a sapere che l’Europa Unita non c’è più. Prodi dice che occorrerebbe un traino, in pratica una Europa a doppia velocità, con paesi forti, Francia, Germania, Italia e Spagna e gli altri, dopo che la locomotiva così formata prendesse ad andare a gran velocità, si accoderebbero e tutto andrebbe per il meglio. 


Lui ci mette anche la Spagna e già qui si potrebbe discutere, ma non è questo il punto. Se anche un uomo del sistema comunitario come Prodi, che chissà perché l’Annunziata continua a chiamare Presidente, ma di che cosa? Ci svela che 27 Paesi, dai 28 che erano, dopo la Brexit, dovrebbero ridursi a 4 + 23 possiamo veramente pensare che non esiste più questo involucro europeo. Grande novità? Ma no! Basterebbe andare in rete e si trovano gli slalom di Prodi sulla doppia velocità. Prendiamo il 2017. 


A febbraio dice che non va bene, poi a marzo e successivi mesi dice il contrario. La doppia velocità gli piace ancora ora, basta che gli altri23 si adeguino e seguano senza tante domande e problemi. L’Annunziata, con la solita grande capacità critica di cui è capace, dichiara di essere d’accordo ed allora tutto si risolverebbe, in prospettiva. 


Chissà ora cosa ci stanno a fare Parlamento europeo, commissioni, voti all’unanimità, mai raggiunta per alcune questioni, capi di stato, 27, che si riuniscono, ecc. ecc. 


Se bastano 4 per decidere su ogni cosa e gli altri seguano, è chiaro che di Europa Unita non si può parlare. Ce lo doveva dire Prodi? del resto lo sta ripetendo da anni, ma aspettiamo fiduciosi che cambi ancora idea, soprattutto se in questo gruppo di Paesi forti non vi fosse l’Italia e lui annesso. 


Un piacione, che oramai è sulla cresta dell’onda di trasmissioni televisive, di interviste a quotidiani, per il solo fatto che dice di non volere essere preso nella rete di chi dovrebbe diventare il prossimo Presidente della Repubblica. Solo per avere detto e dire di no eccolo sempre al centro dell’attenzione. Un uomo che ha attraversato ruoli ed incarichi prestigiosi e non è mai riuscito a produrre nulla di significativo e duraturo, a partire dal governo di larghe intese dove era imbarcato anche un tale Bertinotti, suo degno compare.


Sarebbe il caso di svegliarsi, e parlo agli italiani con voglia politica, perché questi sono i personaggi che erano lì, sono lì e lo saranno anche dopo che la pandemia passerà, come tutte le cose umane, saranno sempre loro che ci ammanniranno le solite scemenze economiche e sociali. 


Altro che dittatura sanitaria, siamo nel solito calderone dell’ignoranza ripetuta ad ogni costo. Una delle cariche di Romano Prodi è stata quella di inviato speciale per l’Africa per conto dell’ONU. Chissà se l’Africa se n’è accorta? Gente come lui è sempre pronta a dirci cosa dobbiamo fare per rimanere all’interno del recinto della inutilità politica e sociale. Basta non dare fastidio al sistema, basta accodarsi.

 


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