Il decreto concorrenza sancisce la supremazia del mercato

 Il disegno di legge (DDL) approvato il 4/11/2021 dal Consiglio dei Ministri in materia di concorrenza e mercato rappresenta una oggettiva minaccia per i trasporti, i rifiuti e l'acqua.  Questo decreto è figlio delle normative europee ispirate al libero mercato e alla mercificazione dei beni comuni. 

Nonostante anni di fallimento neo liberista, la privatizzazione dei servizi e l’affidamento al mercato sono ritenuti le soluzioni migliori anche quando calpestano diritti collettivi e della forza lavoro. 

Non sono le misure liberiste a " rafforzare la giustizia sociale, la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici, la tutela dell’ambiente e il diritto alla salute dei cittadini” (articolo 1). 

Una volta tramutata in legge la norma rischiamo che i servizi locali possano essere affidati alla gestione pubblica. 

Ricordiamo ad esempio il referendum popolare per acqua bene comune, il voto dei cittadini fu molto esplicito contro la privatizzazione dei servizi idrici e  contro le logiche del profitto sulla gestione dell’acqua

A distanza di 10 anni dal Referendum la volontà popolare è stata letteralmente calpestata per non parlare della legge di iniziativa popolare  ferma in parlamento che voleva restituire il diritto universale all’acqua 

Siamo in presenza di una vera e propria illegittimità costituzionale del DDL  senza dimenticare che le normative europee per favorire il libero mercato non hanno avuto alcun effetto positivo sulle condizioni di lavoro e sulle tariffe che risultano in continuo aumento 

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