I contagi aumentano ma negano perfino lo smart working. La Cub chiede il ritorno alla modalità agile nella Pubblica amministrazione

 

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Un Ministro, inadeguato al suo ruolo, nega l'evidenza dei fatti. La Pa non sia carne da macello!


Riguardo le nuove misure decise ieri in Cdm,  il Ministro Brunetta ha annunciato che per la Pa non ci sarà alcun ritorno allo smart working come avvenuto nel periodo d’emergenza. Inaudita decisione che stride con quanto avviene in altri paesi UE e se pensiamo che lo stesso Ministro aveva per mesi invocato il ritorno in presenza di tutto il personale della Pa eccezion fatta per i fragili. Il ritorno allo smart working emergenziale sarebbe a costo zero anzi con risparmio dei buoni pasto e dei costi delle utenze visto che Cgil Cisl Uil hanno taciuto sul trattamento iniquo riservato ai lavoratori e alle lavoratrici”agili”.

Davanti a decine di migliaia di contagi la risposta di Brunetta è del tutto inadeguata visto che nella Pa mancano mascherine ffp2, le igienizzazioni e sanificazioni risultano del tutto insufficienti a garantire salute e sicurezza e se non vengono erogati servizi con lo smart la responsabilità è solo del Governo e di quanti non hanno investito in tecnologia e formazione.

La esternazione di Brunetta è non solo fuori luogo ma tende a sminuire il problema dei contagi, le amministrazioni dovranno attendere una eventuale circolare per accordare lo smart working ad un certo numero di lavoratori e lavoratrici quando servirebbe ripristinare le regole antecedenti al ritorno in presenza.

Al contrario del Ministro noi non siamo soddisfatti, e men che mai tranquillizzati,  dalle soluzioni adottate dal consiglio dei Ministri, ad esempio le nuove quarantene o i provvedimenti che impongono la presenza in servizio di lavoratori essenziali . Non esiste, se non nell'immaginario di Brunetta, alcuna garanzia ed equilibrio, si vuole evitare la paralisi del paese quando è ormai dimostrato che i mancati investimenti nella sanità pubblica, la mancata adozione dell'obbligo del tampone a carico dei datori di lavoro, la penuria di mascherine sono le conseguenze di scelte miranti solo al contenimento dei costi e dimostrano quanto ormai la situazione sia fuori controllo 

Le scelte del Governo sono del tutto inadeguate e a rimetterci saranno i lavoratori e le lavoratrici della Pa


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