Il regalino di Natale per una parte dei lavoratori della PA

I soldi alla contrattazione decentrata arriveranno ma vincolati agli obiettivi del Governo. Questo è il grande risultato, si fa per dire, del primo contratto nazionale della Pa che verrà siglato prima di Natale. Sono infatti destinati alla riforma degli ordinamenti soldi pari allo 0.55% della massa salariale 

Gli altri comparti dovranno aspettare il 2022 per la firma dei loro contratti non prima di un accordo quadro che dovrebbe riguardare profili professionali e aree, lo 0.55 prima menzionato sarà forse sottratto dai fondi della produttività generale facendo pagare ai lavoratori e alle lavoratrici gli inquadramenti di pochi e con i soldi di tutti?

Parliamo del riassetto della Pa nelle 4 aree di operatori, assistenti, funzionari ed elevate professionalità, nasce l'area quadri pensata per i neo assunti, a tempo determinato, per i progetti del Pnrr , parte dei quali poi sarà stabilizzato con la riserva dei posti nei futuri concorsi.  Si crea cosi' una area sotto la dirigenza e per questo scopo il Governo ha accresciuto i fondi destinati al rinnovo contrattuale.

A pensarci bene pare evidente che attraverso questo contratto nazionale si raggiungono vari obiettivi Governativi: rafforzare la contrattazione integrativa a discapito di quella nazionale, svuotare progressivamente le prerogative della contrattazione nazionale, costruire una area quadri, procedere in silenzio con la esternalizzazione di innumerevoli servizi

Staremo a vedere come si tradurranno gli aumenti medi del 4% del salario, tradotto in soldi arriveranno tra i 59 euro lordi della fascia piu' bassa ai 114 euro degli ispettori generali. 

Una buona parte degli stanziamenti saranno destinati ai differenziali stipendiali costruiti non tanto per premiare la esperienza (in tal caso avrebbero dovuto togliere ogni limite agli scatti di carriera) ma per dividere la forza lavoro gravando sul fondo della produttività. 


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