Servizi pubblici; sottotraccia preparano il massacro…………. Organizziamoci

 

Servizi pubblici; sottotraccia preparano il massacro………….  Organizziamoci

Il premier Draghi, entrato in carica senza mai essere stato eletto  è noto come  ligio  attuatore delle pretese padronali in tema di lavoro e politiche sociali (è stato pure presidente della BCE)  ed il suo  disegno di legge (DDL) approvato il 4/11/2021 dal Consiglio dei Ministri in materia di concorrenza e mercato  si muove in modo molto invasivo sui servizi pubblici locali, nessuno escluso: dai trasporti ai rifiuti e all’acqua potabile. lasciando presagire una nuova ventata di privatizzazioni.

Se il DDL verrà tradotto in legge dal Parlamento tutti i servizi locali potrànno uscire nella gestione pubblica. Nessuna eccezione è prevista, neppure per l’acqua:
il servizio idrico è equiparato in tutto e per tutto a qualunque altro servizio gestito in forme e con finalità puramente mercantili.

Fin dall’articolo 1 è dichiarato lo scopo: “rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati”. Siccome  ci sono regole che ancora impediscono una privatizzazione totale queste vanno spazzate via lasciare campo libero al capitale di appropriarsi di ogni cosa che sia vendibile con profitto  

Dopo alcuni articoli che impongono la concessione a privati delle aree demaniali portuali e di grandi derivazioni idroelettriche, si passa ai servizi pubblici locali.

La delega al governo è perché eserciti “la potestà legislativa esclusiva dello Stato”, prevista dalla Costituzione (articolo 117) in materia di funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane. L’indicazione di massima è quella di espropriare quanto più possibile tali funzioni locali sull’altare del profitto. Si impone per esempio la separazione fra regolamentazione e gestione dei servizi, s

La facoltà degli enti locali di decidere le modalità di gestione dei loro servizi viene travalicata. Quelli  comuni che decidessero,  di continuare a gestire direttamente il servizio, dovranno passare per le forche caudine di una “motivazione anticipata e qualificata, da parte dell’ente locale […] che dia conto delle ragioni che, sul piano economico e della qualità, degli investimenti e dei costi dei servizi per gli utenti, giustificano il mancato ricorso al mercato” da trasmettere tempestivamente all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Dovranno inoltre prevedere “sistemi di monitoraggio dei costi ai fini del mantenimento degli equilibri di finanza pubblica e della tutela della concorrenza” e periodicamente giustificare il mantenimento della gestione pubblica.

Un’altra delega senza particolari vincoli riguarda la “revisione delle discipline settoriali in materia di servizi pubblici locali, con particolare riferimento al settore dei rifiuti e alla gestione del servizio idrico, al fine di assicurarne l’armonizzazione e il coordinamento”. C’è da aspettarci che verranno stesi tappeti di velluto per l’ingresso di grandi imprese, anche multinazionali, per la gestione complessiva dei servizi pubblici locali.

Per le imprese che producono rifiuti è previsto uno sconto della relativa tariffa se, anziché rivolgersi al sistema di smaltimento pubblico, provvederanno autonomamente. Godranno di questo sconto anche quelle imprese che hanno provveduto autonomamente a smaltire i rifiuti pericolosi rivolgendosi a cosche mafiose ?,

Sotto l’aspetto giuridico,  l’invasione della competenza regionale sui servizi locali potrebbe presentare profilo di illegittimità costituzionale del DDL

Di sicuro l’attuazione di questa delega al Governo avrà pesanti ripercussioni sui servizi pubblici,

giacche laddove essi sono stati privatizzati la qualità e il costo dei servizi sono peggiorati per i cittadini  utenti

ma le conseguenze graveranno anche sui lavoratori degli stessi servizi;  quasi sempre al cambio di società da pubbliche a private sono seguiti cambio di contratti di lavoro dei lavoratori con la costante applicazione di contratti peggiorativi, sia da un punto di vista salariale che di diritti, oltre a un notevole ricorso ai subappalti con cooperative,spesso solo di nome, con contratti di lavoro e normative ancora peggiori.

Organizziamoci con la CUB,

per  lottare per far scegliere ai comuni la gestione diretta dei servizi pubblici

per battersi contro i subappalti a cooperative finte con salari da fame

per applicare nelle aziende pubbliche di servizi i contratti di lavoro adeguati e far cessare il  ricorso appalti lesivi dei diritti dei lavoratori

 

Mantenere la gestione pubblica dei servizi è la sola condizione per avere servizi decenti, i privati pensano solo al loro profitto, tagliano personale e manutenzioni, affamano i lavoratori con precarietà e contratti capestro

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