Il Consiglio dei Ministri non ascolta il paese e il mondo sindacale sulla manovra fiscale

 

Il Consiglio dei ministri  approva la nuova Irpef con solo quattro aliquote e si impegna a un sistema di detrazioni rafforzate per ridurre le tasse ai contribuenti tra i 35mila e i 50mila euro di redditi. Questa è la massima concessione di Draghi ai sindacati Cgil Cisl Uil, nessuna aliquota per i ricchi e i super ricchi e stop a un sistema di tassazione realmente progressivo che permetterebbe di recuperare ingenti risorse a sostegno del welfare. Le detrazioni rappresentano il terreno privilegiato ma se guardiamo bene i redditi che vanno da 40 a 45 mila e quelli tra 45 e i 55 mila avranno riduzioni praticamente identiche, tra le due fasce circa 22 euro di differenza all'anno. Se poi andiamo alla fascia sopra i 75 mila euro le detrazioni sono circa il 40% di quelle applicate per i redditi da 40 a 45 mila, praticamente cifre irrisorie nonostante le macroscopiche differenze del potere di acquisto. E a chi ricorda che le detrazioni di Draghi saranno maggiori per i redditi medio bassi rispondiamo di attendere qualche mese senza dimenticare che questi ultimi hanno beneficiato del cosiddetto bonus Renzi.  
Fatti due conti la montagna ha partorito il topolino, basti pensare che anche il contributo di solidarietà ai redditi over 75 mila, per destinare le risorse recuperate a sostegno delle famiglie con minor reddito per fronteggiare il caro Bollette, è caduto nel dimenticatoio.  Una manovra di classe finalizzata a salvaguardare i redditi sopra 75 mila euro e senza mai pensare a un sistema progressivo della tassazione, ecco il prodotto della riforma fiscale di Draghi.  Ancora da capire cosa faranno in concreto per i redditi sotto 28 mila euro che rappresentano una buona parte delle famiglie italiane.  Per capirci di più sarà il caso di guardare alle cifre reali:  al netto fino a 35 mila euro annui si risparmiano 190 euro che poi sono circa 16 al mese, per chi arriva fino a 25 mila euro di imponibile  si arriva a 155 euro pari a 13 euro al mese. Ci pare evidente che la mancata mobilitazione dei sindacati abbia permesso a Draghi di agire indisturbato 

Commenti