Non c'è fatalità dietro gli incidenti e le morti sul lavoro

 Non esiste fatalità, è troppo comodo invocare il fato davanti alla strage sul lavoro.

Infortuni, morti e malattie professionali sono in continua crescita, lo sono stati perfino nei mesi pandemici quando le ore lavorate erano crollate ai minimi storici.

Ci siamo da tempo assuefatti all'idea della inevitabilità degli infortuni e dei morti sul lavoro, eppure se pensiamo a quanto accade urge una profonda revisione anche delle politiche sindacali e non solo di quelle imprenditoriali.

Veniamo da anni nei quali il legislatore ha depotenziato parte delle norme che salvaguardavano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ridotte le sanzioni a carico dei datori inadempienti, protocolli sottoscritti con i sindacati che restavano lettera morta, inapplicati o sommersi da insormontabili adempimenti burocratici. E' tuttavia indubbio che perfino gli RLS si limitino ad adempiere compiti formali, assorbiti nella filiera della sicurezza aziendale e in subordine alle figure datoriali. A Torino,ieri, il crollo di una gru ha provocato la morte di tre operai, solo 24 ore prima un altro morto a Trieste in circostanze simili.

Con il 110% l’edilizia è  diventata, dopo anni di crisi, un settore trainante della “ripresa” economica  impegnata nella cosiddetta riconversione ecologica. Ma è proprio questo settore a registrare un aumento degli infortuni tra subappalti, condizioni di lavoro insostenibili, aumento degli orari e dei tempi di lavoro. 

Non sappiamo la esatta dinamica dei fatti di  Torino, abbiamo letto di cedimento strutturale alla base della gru,  ci sarà una inchiesta che individuerà responsabilità ma intanto tre famiglie piangono la morte dei loro cari. 

Da tempo pensiamo che una delle soluzioni sia introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro, siamo certi che non sia la soluzione ma sicuramente una risposta obbligata. E al contempo pensiamo doveroso rivedere la organizzazione del lavoro, i tempi, gli orari e i carichi di lavoro, non basta assumere poi ispettori addetti al controllo quando non ci sono normative adeguate per punire le inadempienze in materia di salute e sicurezza.

La ricattabilità e la debolezza dei lavoratori gioca un ruolo determinante, se il potere contrattuale è scemato risulta impossibile incidere sulle scelte organizzative e gestionali. E senza potere contrattuale non sarà possibile incidere materialmente sulla organizzazione del lavoro per imporre condizioni migliori e nel rispetto delle normative di salute e sicurezza

E quindi basta con le lacrime da coccodrillo!

Sindacato di Base Cub Pisa


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