Ricordiamo della sicurezza sul lavoro...anche nei giorni di festa

 Ricordiamo della sicurezza sul lavoro...anche nei giorni di festa



Nei giorni scorsi alcune federazioni del nostro sindacato si sono fatte promotrici di un appello per lo sciopero generale a favore della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Forse un appello simbolico ma di impatto reale se avesse avuto la merita attenzione mediatica.
Da anni  esponiamo agli Enti locali e alle apposite Commissioni Parlamentari come l'aumento dell'età pensionabile sia un concreto pericolo per la salute di tanti lavoratori e lavoratrici, aumentano infatti gli infortuni in una fascia di età sopra i 60 anni.
Il che induce a due riflessioni ossia che la esperienza sul campo non è sufficiente a scongiurare infortuni in presenza di ritmi sostenuti e di una età avanzata della forza lavoro costretta ormai a restare in produzione fino alle soglie dei 70 anni di età.
 
In alcuni casi perfino gli incidenti in itinere colpiscono chi è più avanti negli anni e basterebbe pensare che dieci o quindici anni fa alla loro attuale età sarebbero stati già in pensione.
 
L'ultima trovata del Governo è quella di far valere ai fini dell'anticipo previdenziale, in futuro, solo una minima parte degli anni della laurea riscattati, una autentica beffa che non tiene conto del sacrificio economico e non riconosce i versamenti effettuati lasciando la libertà di scelta tra aumento dei contributi utili per accrescere l'assegno pensionistico e opportunità di uscire prima, senza perdita economica, dal mondo del lavoro.
 
Nonostante poi gli impegni assunti non si è allargata la platea dei lavori usuranti come se il Governo non volesse guardare alla organizzazione del lavoro e ai nuovi rischi che scaturiscono da studi sul campo, dalla esperienza diretta, dagli studi effettuati dalla medicina del lavoro che ormai si trova con mezzi sempre più ristretti
 
Giorni fa ci siamo imbattuti in un magazzino della logistica  con lavoratrici, sono in prevalenza donne, alle prese con rilevanti disturbi muscolo scheletrici, con un probabile, visto che non esistono ancora documenti, elevato stress da lavoro correlato. Stessa situazione per le addette alle pulizie in alcuni ipermercati senza avere la possibilità di essere adibite a mansioni meno gravose.
 
I dati preoccupanti riguardano anche i rischi legati alla digitalizzazione  e ai fattori di rischio psicosociale, abbiamo analizzato il carico di lavoro e i pericoli connessi all'isolamento per quanti lavorando stabilmente in smart sono alle prese con nuovi problemi ancora da studiare sviscerandone tutte le ripercussioni sulla nostra salute.
 
Abbiamo toccato con mano come le tecnologie quali  smartphone o sensori siano diffusamente utilizzati nei luoghi di lavoro di tutta Europa e in tanti casi non siamo attrezzati a prevenire eventuali problemi derivanti dall'utilizzo delle stesse..
 
L'avvento delle nuove tecnologie nel passato è stato accompagnato da ricerche della medicina del lavoro che oggi invece si trova  vittima di un depotenziamento assai pericoloso e quindi impossibilitata a intervenire concretamente per fornire indicazioni alla forza lavoro.
 
E infine urge prendere atto della inadeguatezza del ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza se subordinato alle figure datoriali in materia di salute e sicurezza. La scarsa agibilità degli Rls ,il mancato potere contrattuale su alcune materie non è di aiuto a sviluppare conflittualità a tutela della salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici. E da qui la urgenza di rivedere le norme per rafforzare le prerogative degli Rls e la loro effettiva presenza
 

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