Assemblea operaia a Pisa: rilanciare le lotte il conflitto in fabbrica...a cominciare dalla Fca
A seguire il verbale della assemblea tenutasi alla Casa del Popolo di Pisanello (Pisa)
Domenica 25 febbraio si sono riuniti a Pisa lavoratrici e lavoratori del Gruppo Fca di Mirafiori , di Cassino e di fabbriche dell’indotto auto e solidali. La riunione segue l’incontro avvenuto a Termoli il 17 febbraio che ha coinvolto lavoratori di Pomigliano, Melfi e Termoli e che ci vede in sintonia con la volontà d
Domenica 25 febbraio si sono riuniti a Pisa lavoratrici e lavoratori del Gruppo Fca di Mirafiori , di Cassino e di fabbriche dell’indotto auto e solidali. La riunione segue l’incontro avvenuto a Termoli il 17 febbraio che ha coinvolto lavoratori di Pomigliano, Melfi e Termoli e che ci vede in sintonia con la volontà d
Domenica 25 febbraio si sono riuniti a Pisa lavoratrici e lavoratori
del Gruppo Fca di Mirafiori , di Cassino e di fabbriche dell’indotto auto e
solidali. La riunione segue l’incontro avvenuto a Termoli il 17 febbraio che ha
coinvolto lavoratori di Pomigliano, Melfi e Termoli e che ci vede in sintonia
con la volontà di dare vita a un coordinamento unitario dei lavoratori Fca e indotto e a
sviluppare iniziative condivise e comuni.
La situazione del gruppo Fca vede l’anno 2018 come terminale
rispetto a produzioni un tempo significative e che ora Marchionne e Fiat hanno
intenzione di chiudere e/o delocalizzare. In particolare la prossima fine degli
ammortizzatori sociali per Mirafiori (luglio 2018) e Pomigliano (dicembre 2018)
si inserisce in un contesto che vede
avanzare la morte lenta della produzione dell’auto in Italia con tutto
quello che ne consegue in termini occupazionali e sociali.
Per difendere i posti di lavoro oggi a rischio
(più di 2000 a Mirafiori, altrettanti a Pomigliano, e la situazione che sta per diventare critica
negli stessi stabilimenti di Termoli, Melfi e Cassino) occorre condividere e
progettare iniziative condivise di risposta e opposizione a questi progetti , con
tutte le forze e tutti i soggetti sociali che basano sul conflitto e la non
rassegnazione la loro azione.
Per questo bisogna da qui in avanti organizzare iniziative
che rendano espliciti e portino a conoscenza di tutti sia i programmi di desertificazione
sociale e produttiva che FCA vuole realizzare sia la volontà dei
lavoratori di non farsi rottamare e di
vendere cara la pelle.
Una iniziativa comune di tutti i soggetti che basano sul
conflitto la loro azione e che renda visibile l’indisponibiltà a questi
processi deve manifestarsi in tempi
brevi. Il coordinamento tra tutti questi
soggetti sindacali e sociali indipendentemente dalle loro differenti sigle,
collocazioni e passati trascorsi è
necessario se si vuole veramente essere incisivi e costruire qualcosa che
faccia male all’avversario e non sia pura testimonianzia.
Certamente è da costruire una giornata di lotta e sciopero
nazionale che interessi tutti gli stabilimenti FCA e possibilmente anche le
principali fabbriche dell’indotto. Ma questa giornata deve essere preparata da
iniziative locali che devono essere prese dalle situazioni interessate ma
coordinate. E questo è la base per lo sviluppo del coordinamento nazionale dei
lavoratori degli stabilimenti FCA perché la crisi colpisce tutti e va evitata
la contrapposizione tra le varie situazioni produttive.
Come prima data di
lotta individuiamo l’8 marzo a Torino dove il confronto tra istituzioni locali
(regione e comune) e alcune rappresentanze sindacali deve essere trasformato in
un momento di denuncia e di mobilitazione estremamente visibile con la diretta
e consistente partecipazione dei lavoratori.
Da qui in avanti ogni stabilimento FCA
e del gruppo in italia dovrà
essere raggiunto da iniziative tese a sviluppare l’opposizione a Marchionne e
la indisponibilità operaia alla rassegnazione.
Condividere significa parlarsi e confrontarsi continuamente
e senza dare nulla per scontato e superfluo. Invitiamo pertanto a superare le
difficoltà di tempo e di luogo anche attraverso una comunicazione costante con
i mezzi oggi a disposizione per la comunicazione a distanza.
Alla lotta, al lavoro, a presto a tutte e a tutti.
Pino, Teresa, Fabio, Piero, Davide, Renzo, Federico, Maria,
Andrea e Diego.
i dare vita a un coordinamento unitario dei lavoratori Fca e indotto e a
sviluppare iniziative condivise e comuni.
La situazione del gruppo Fca vede l’anno 2018 come terminale
rispetto a produzioni un tempo significative e che ora Marchionne e Fiat hanno
intenzione di chiudere e/o delocalizzare. In particolare la prossima fine degli
ammortizzatori sociali per Mirafiori (luglio 2018) e Pomigliano (dicembre 2018)
si inserisce in un contesto che vede
avanzare la morte lenta della produzione dell’auto in Italia con tutto
quello che ne consegue in termini occupazionali e sociali.
Per difendere i posti di lavoro oggi a rischio
(più di 2000 a Mirafiori, altrettanti a Pomigliano, e la situazione che sta per diventare critica
negli stessi stabilimenti di Termoli, Melfi e Cassino) occorre condividere e
progettare iniziative condivise di risposta e opposizione a questi progetti , con
tutte le forze e tutti i soggetti sociali che basano sul conflitto e la non
rassegnazione la loro azione.
Per questo bisogna da qui in avanti organizzare iniziative
che rendano espliciti e portino a conoscenza di tutti sia i programmi di desertificazione
sociale e produttiva che FCA vuole realizzare sia la volontà dei
lavoratori di non farsi rottamare e di
vendere cara la pelle.
Una iniziativa comune di tutti i soggetti che basano sul
conflitto la loro azione e che renda visibile l’indisponibiltà a questi
processi deve manifestarsi in tempi
brevi. Il coordinamento tra tutti questi
soggetti sindacali e sociali indipendentemente dalle loro differenti sigle,
collocazioni e passati trascorsi è
necessario se si vuole veramente essere incisivi e costruire qualcosa che
faccia male all’avversario e non sia pura testimonianzia.
Certamente è da costruire una giornata di lotta e sciopero
nazionale che interessi tutti gli stabilimenti FCA e possibilmente anche le
principali fabbriche dell’indotto. Ma questa giornata deve essere preparata da
iniziative locali che devono essere prese dalle situazioni interessate ma
coordinate. E questo è la base per lo sviluppo del coordinamento nazionale dei
lavoratori degli stabilimenti FCA perché la crisi colpisce tutti e va evitata
la contrapposizione tra le varie situazioni produttive.
Come prima data di
lotta individuiamo l’8 marzo a Torino dove il confronto tra istituzioni locali
(regione e comune) e alcune rappresentanze sindacali deve essere trasformato in
un momento di denuncia e di mobilitazione estremamente visibile con la diretta
e consistente partecipazione dei lavoratori.
Da qui in avanti ogni stabilimento FCA
e del gruppo in italia dovrà
essere raggiunto da iniziative tese a sviluppare l’opposizione a Marchionne e
la indisponibilità operaia alla rassegnazione.
Condividere significa parlarsi e confrontarsi continuamente
e senza dare nulla per scontato e superfluo. Invitiamo pertanto a superare le
difficoltà di tempo e di luogo anche attraverso una comunicazione costante con
i mezzi oggi a disposizione per la comunicazione a distanza.
Alla lotta, al lavoro, a presto a tutte e a tutti.
Pino, Teresa, Fabio, Piero, Davide, Renzo, Federico, Maria,
Andrea e Diego.
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