Ripensamenti elettorali sulle pensioni. Arriva il realismo padronale dei partiti

Per settimane abbiamo letto e ascoltato parlamentari e leader che promettevano la cancellazione della Riforma Fornero, ora a pochi giorni dalle elezioni iniziano i voltafaccia. Cosa è cambiato? Ci si avvicina al voto e i vari schiaramenti devono rispondere ai poteri forti, a Confindustria e a quanti per settimane hanno scritto che l'innalzamento dell'età pensionabile e l'abbattimento del debito(con tagli alla spesa pubblica) insieme al ridimensionamento del welfare sono punti imprescindibili per chiunque voglia aspirare a governare il paese. E cosi' iniziano le giravolte, a destra si difendere il jobs act, Berlusconi nega l’«azzeramento della legge Fornero», Matteo Salvini e Luigi Di Maio da giorni evitano di parlare dell'euro e dell'uscita dalla moneta unica.  A sua volta, il Partito democratico continua a rassicurare Confindustria supportato dalla Lista Bonino che ha fatto suo il programma di Confindustria.
E' quindi bastato che i padroni, dall' Assise generali di Confindustria di Verona rimettessero in riga i vari schieramenti (escludiamo Potere al Popolo o le liste minori) perchè tutti si riposizionassero eliminando dai loro discorsi le parti piu' scomode per gi interessi padronali, rilanciando la parola d'ordine della spending review, del contenimento del debito e degli investimenti .

 Perfino i Pentastellati, il cui leader è stato negli Usa mesi fa per rassicurarli sulla assoluta fedeltà in caso di vittoria, hanno iniziato a parlare di Eurobond per sostenere, con Salvini , il pacchetto di Industria 4.0.
Il principale voltafaccia lo ha fatto Salvini che ribadisce la critica alla eliminazione del voucher e la fiducia verso Industria 4.0 chiedendo maggiore coinvolgimento delle piccole e medie imprese alle quali auspica siano indirizzati maggiori finanziamenti.

 E in questo contesto anche della riforma Fornero non si parla piu', ci si accontenta di ritoccarla un poco, per anticipare di pochi mesi il pensionamento ma senza ridiscutere l'impianto della Legge Previdenziale e men che mai parlando della cancellazione del calcolo dell'assegno secondo il sistema contributivo che si sa determinerà tra pochi anni condizioni misere per i futuri pensionati .

Belusconi rilancia sui tagli fiscali, vuole tagliare lo stato sociale per favorire l'ennesima decontribuzione per le imprese in caso di assunzione dei giovani . Ma nessuno, ripetiamo nessuno, parla piu' del debito pubblico, forse perchè in estate si preannuncia l'ennesima manovra correttivacome richiesto dalla Bce.

Una campagna elettorale fatta come non mai di parole al vento, di demagogia e all'ombra degli interessi dei poteri dominanti. Leoni da tastiera e da tubo catodico ma docili agnellini al cospetto di Confindustria e Bce.

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