Ennesimo attacco al diritto di sciopero
Trasporto
Pubblico Locale
Ennesimo
l’attacco al diritto di sciopero
I lavori parlamentari per ridurre
la libertà di sciopero – nei trasporti e non solo – sono attualmente fermi, non
perché le forze politiche non siano d’accordo a cancellare definitivamente
quelle residuali forze sindacali che, in
epoca di concertazione e complicità con i datori di lavoro, si ostina a
praticare il conflitto per affrontare e rivendicare le ragioni di fondo del
mondo del lavoro, bensì perché sono coscienti d’intaccare il diritto
Costituzionale soggettivo dei lavoratori di organizzarsi e scioperare.
La prima limitazione al diritto di
sciopero è del 1990, Legge 146 varata proprio in funzione «anti-Conflitto», con
l'avvio di politiche economiche, sempre più restrittive, finalizzate allo
smantellamento dello stato sociale e della gestione pubblica dei servizi.
L'obiettivo è stato ed è quello di
limitare e riservare il diritto ad indire sciopero solo a quei sindacati,
graditi al padronato che, abbandonando il conflitto, non mettono in atto azioni
di mobilitazione e lotta per opporsi alle scelte politiche ed economiche che
stanno cancellando il diritto alla pensione e alla sanità pubblica, al
trasporto e alla scuola pubblica e che riducono le tutele ed il diritto al
lavoro, erodendo sempre più i salari.
La Commissione di Garanzia Sullo
Sciopero nei Servizi Essenziali, nella seduta del 11 gennaio 2018, ritenendo ci
sia un “significativo incremento” della conflittualità nel Trasporto
Pubblico Locale, parallelamente ad interventi legislativi orientati alla sua
“razionalizzazione” (riduzione di risorse e privatizzazione) intende
mettere mano alla delibera n. 02/13 limitando ulteriormente il diritto di
sciopero (Delibera n. 18/01) “ritenendo utile semplificare il quadro
normativo vigente riformulando alcune disposizioni al fine di renderle più
chiare e comprensibili”.
Il 18 dicembre 2017 il Commissario
ha rivolto, a tutte le Associazioni datoriali e Sindacali, firmatarie di CCNL,
l'invito ad avviare un confronto volto a “superare” l'attuale Regolamentazione
per trovare “un nuovo equilibrio del conflitto”. A tal fine, ha invitato
le Associazioni datoriali e Organizzazioni sindacali a formulare concrete
proposte operative al fine di sottoporre alla Commissione un testo di revisione
dell'attuale Provvisoria Regolamentazione entro l'8 gennaio 2018.
Nel frattempo la Commissione ha
ritenuto necessario individuare “soluzioni adeguate” FORMULANDO UNA
NUOVA PROPOSTA DI “REGOLAMENTAZIONE PROVVISORIA” DELLE PRESTAZIONI
INDISPENSABILI E DELLE ALTRE MISURE, con il preambolo: “Fatti salvi gli
effetti di future riorganizzazioni del settore” (SIC!).
-
Art. 10 (Intervallo tra azioni di
sciopero) incremento dell’intervallo tra
uno sciopero e l’altro nello stesso bacino da 10 a 20 giorni (23 gironi nel
caso di medesima O.S.);
-
Art. 12 (Periodi di Franchigia) aumento dei periodi di divieto assoluto di
sciopero nei mesi estivi, in concomitanza con gli esodi dal 28 luglio al
3 settembre;
-
Art. 13 (Concomitanza) ha introdotto “con
le giornate di apertura e chiusura delle manifestazioni di rilevante
importanza, con riferimento ai visitatori-utenti coinvolti, nonché eventuali
giornate aggiuntive ritenute di particolare rilievo all'interno del periodo
interessato dalla richiamata manifestazione, individuate dalla Commissione di
Garanzia all'esito della valutazione di ogni singolo evento”. Tale nuova formulazione lascia mano libera
alla Commissione d’intervenire con potere di veto ogni qual volta lo decida o
ritenga opportuno!
NON PAGA AGENS PROPONE ULTERIORI
MODIFICHE LIMITATIVE:
-
Allungamento della franchigia invernale dal 15
dicembre al 9 gennaio (quattro giorni in più);
-
Aumento del preavviso minimo da 10 a 12 giorni
(cosa che non può fare la Commissione in quanto la L. 146 prevede che il
preavviso non può essere inferiore a 10 giorni dando facoltà esclusivamente
agli accordi e ai contratti la possibilità di determinare termini superiori).
A queste limitazioni si aggiungono le
decine di Precettazioni e limitazioni poste in essere dai Ministeri e dai
Prefetti, sostenute da folli interpretazioni della legge e motivazioni puerili,
che in questi anni hanno di fatto reso impossibile, ai lavoratori dei
trasporti, rivendicare migliori condizioni di sicurezza, efficienza, lavoro,
stabilità e di combattere soprusi, licenziamenti, collusioni, lottizzazioni e
malaffare. Non ultime le “auto” limitazioni al diritto di sciopero contenute
nell’Accordo Interconfederale sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014
In queste ore Filt Cgil, Fit Cisl,
Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl stanno trattando con ASSTRA, ANAV e AGENS per
la definizione di un accordo su tali modifiche e verranno convocati dalla
commissione di garanzia dopo il 5 marzo.
Queste nuove regole antisciopero
mostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che Governo, politici e Commissione di
Garanzia non pongono l’accento sulle motivazioni della conflittualità e sulla
mancanza di volontà di dare risposte alle aspettative e richieste dei
lavoratori del Trasporto Locale, a fronte della volontà di smantellare il ruolo
pubblico nei trasporti quale servizio sociale irrinunciabile, strumentalmente
enunciato solo per coartare il diritto di sciopero!
QUESTA
ULTERIORE RESTRIZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO È INACCETTABILE!
Dobbiamo
sviluppare la capacità d’intervenire immediatamente contro le precettazioni, le
limitazioni e le ordinanze di Ministri, Prefetti e Commissione di Garanzia,
anche dotandosi di consulenze legali e costituzionaliste adeguate.
DA SUBITO OCCORRE
RILANCIARE LE INIZIATIVE DI LOTTA PER IL FUTURO DEL TRASPORTO PUBBLICO COME
SERVIZIO SOCIALE, DOTATO DI RISORSE CERTE ED ADEGUATE GARANTENDO UN VERO
DIRITTO ALLA MOBILITÀ PUBBLICA UNIVERSALE, SICURA, SOCIALMENTE ED
ECOLOGICAMENTE SOSTENIBILE.
IL DIRITTO
INDIVIDUALE DI OPPORSI E MOBILITARSI SI DIFENDE ESERCITANDO IL DIRITTO DI
SCIOPERO A COMINCIARE DALLA COSTRUZIONE DEL SECONDO SCIOPERO GENERALE DEI
TRASPORTI SU SICUREZZA, PRIVATIZZAZIONI, APPALTI E IN PRIMO LUOGO SUL DIRITTO
DI SCIOPERO !
CUB e SGB
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