Domani alla casa del popolo di Pisanello (Pisa) assemblea operaia

Appello riunione FCA del 25.2 a Pisa

La situazione all’interno del gruppo Fiat ha ormai imboccato una strada terminale. Il 2018 sarà l’anno dello smantellamento definitivo della produzione dell’auto in Italia.
L’ultima novella sullo stabilimento di Mirafiori racconta di una estensione del contratto di solidarietà a tutti i lavoratori dello stabilimento, della prossima fine della produzione del modello della Levante, e al raggiungimento – a luglio 2018 - dei tre anni di ammortizzatore sociale, della prossima espulsione dalla fabbrica sia dei 2080 esuberi la questione con ulteriori esuberi dichiarati sia anche del rimanenti lavoratori che non avranno più un modello da produrre
La fine appare segnata e imminente per lo stabilimento di Pratola serra . Melfi, Termoli e Pomigliano continuano ad essere devastati dalla Cìassa e dai CdS, e a Cassino è ormai finito il tempo in cui i lavoratori venivano deportati dagli altri stabilimenti per supportare temporanei picchi produttivi.
Nel panorama Fiat solo la Sevel comanda allo straordinario per fa uscire i Ducato dalla fabbrica, ma per quanto riguarda l’insieme della FCA ogni prospettiva produttiva sta ormai evanescendo,.
Per questo sono miserevoli prese in giro le esternazioni da Calenda e il suo voler proporre un “rilancio dell’automotive” in mancanza di un interlocutore credibile, ma ci appaiono anche ripetitivi e logorii messaggio inviati dalla Fiom per affrontare il problema accingendosi a chiedere ad un ormai futuro governo decreti per un anno o due di altri ammortizzatori sociali in deroga ai limiti del jobs act.
Se è chiaro che non c’è alcun futuro per la produzione dell’auto in Italia, il nostro unico e vero problema sono le migliaia di lavoratori che non devono essere ulteriormente assistiti ed emarginati ma devono richiedere con forza un posto di lavoro dignitoso e in lavori socialmente significativi per recuperare il degrado lasciato dalle manovre del capitale.
Sono obiettivi che possono apparire spropositati rispetto alle nostre forze. Ma non abbiamo intenzione di lasciar perdere.
Certo che per mettere in campo una o piu’ iniziative che non faccia nessun sconto a Marchionne e alla Fiat e riesca a far emergere il protagonismo dei militanti e dei lavoratori che non si vogliono rassegnare occorre che tutti coloro che possono essere coinvolti nelle prossime settimane a vendere cara la pelle riescano a trovarsi e a prendere insieme le migliori decisioni sul da farsi.
Quantomeno per organizzare una giornata di sciopero nazionale del gruppo che veda tutti impegnati a renderlo visibile efficace e pesante. Ma anche verificare le possibilità di una carovana del conflitto che raggiunga tutti gli stabilimenti e chiami alla mobilitazione tutte le organizzazioni sociali sui territori.
Per questo proponiamo a tutte e tutti indipendentemente da appartenenze varie a OS di base o meno ad una riunione per guardarci in faccia e stabilire quali azioni ed iniziative di sciopero e di mobilitazione siano praticabili e sulla quale spenderci.
L’appuntamento che vi ribadiamo è la prossima domenica 25 febbraio alle ore 12 circa presso la Casa del Popolo di Pisanello (Pisa), luogo pensato come centrale (andata e ritorno per tutti nell’arco di una giornata) e ottimale per riunirsi discutere senza doversi spostare o aver limiti per il pranzo. Siamo ovviamente disponibili ad altre date e proposte, ma riteniamo urgente trovarci il prima possibile.
Vi chiediamo di confermarci la disponibilità e comunque di darci un riscontro al più presto.

Le compagne ed i compagni del Cobas Mirafiori

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