Contratto sanità:un altro contratto a perdere

CONTRATTO MALA SANITA'

Le scadenze elettorali, quella politica del 4 Marzo e quella di Aprile per il rinnovo delle RSU nel Pubblico Impiego, sono il vero contenuto del rinnovo del CCNL della Sanità Pubblica, ultimo in ordine di tempo della “maratona” acchiappa voti.
Invece di un vero rinnovo che recuperasse il blocco contrattuale che dura da dieci anni, ci troviamo di fronte non più alla complicità ma ad una vera e propria cogestione sulle spalle dei lavoratori.

AUMENTI SALARIALI CHE EQUIVALGONO A POCO PIU' DI 55 EURO MENSILI
ARRETRATI SOLO PER GLI ULTIMI DUE ANNI CHE VALGONO 20 EURO AL MESE
in cambio di:

AUMENTO DELLA FLESSIBILITA'
DEROGHE ALLE LEGGI SULL'ORARIO DI LAVORO (RIPOSI)
CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO TUTTA “MERITOCRATICA”
AUMENTO DEI FONDI QUASI NULLO
COGESTIONE DEI SINDACATI FIRMATARI NELLE VALUTAZIONI DI MERITO
SPOSTAMENTO DEI PREMI VERSO LE FIGURE APICALI
AUMENTO DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO
AUMENTO DEI CONTRATTI PART TIME
NESSUN PIANO PER LE STABILIZZAZIONI E PER LE ASSUNZIONI
BUSINESS GARANTITO PER I FONDI INTEGRATIVI E PER IL WELFARE AZIENDALE.

Un altro passo verso la distruzione del sistema della Sanità Pubblica e verso l'impoverimento di tutto il mondo del lavoro.
E' ora di togliere il consenso ai sindacati cogestionali e portatori di interessi partitici ed economici.

Sindacato Generale di Base

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