I gilet gialli e il fallimento di Macron

La popolarità del presidente Macron è ai minimi termini e nel frattempo la Francia viene attraversata da innumerevoli proteste, non parliamo solo delle proteste contro l'aumento del carburante ma degli studenti che contestano i mancati finanziamenti all'istruzione, ai contadini in lotta contro le politiche europee e gli Ogm, degli operai a picchettare le fabbriche a rischio di chiusura.

La crisi del 2008 non è mai stata superata, paesi che sembravano fuori dal vortice del debito si scoprono oggi piu' fragili e le politiche di asuterità hanno colpito indistintamente i ceti popolari e la classe media. I sindacati tradizionali mostrano dal canto loro di non sapere interpretare e rappresentare le istanze popolari, succubi come sono delle politiche di contenimento della spesa.

Mentre scriviamo in Francia sono in corso violenti scontri con il Governo Macron che ha mobilitato i reparti antisommossa procedendo per la repressione violenza delle proteste in atto da parte dei cosiddeti Gilet Gialli.

E per cercare una via di uscita, per ghettizzare e delegittimare le proteste in atto si sta dicendo che il mandante delle proteste è il Fronte Nazionale quando invece, a ragione, Melenchon parla di una mobilitazione popolare " anche se il governo vuol far credere che si tratta di gente di estrema destra e che sono poco numerosi"

Salutiamo allora con simpatia le proteste in atto in Francia a dimostrare che, nel paese che ha dato i Natali alla rivoluzione francese, si è ancora capaci di scendere in piazza e di lottare contro le politiche di austerità.

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