Legge di bilancio e Pubblica amministrazione

La legge di bilancio, dopo settimane nelle quali il rinnovo dei contratti pubblici per il 2019 veniva considerato alquanto improbabile e sacrificato per la quota 100 delle pensioni e il reddito sociale,  ritiene la somma necessaria al rinnovo contrattuale pari a  1,1 miliardi ma questa cifra è troppo bassa. C'è da dire poi che il 70% di questa somma risulta già impegnata dai vincoli di legge e alla fine resterebbero circa 330 milioni di euro che corrispondono a aumenti inferiori a 10 euro a dipendente. Poco piu' di questa elemosina è previsto per il biennio successivo, sono dati emersi nella Relazione tecnica trasmessa dal Governo al Parlamento insieme alla manovra di bilancio che sarà discussa e approvata entro Natale.

Negli ultimi mesi è stata fatta grande confusione, prima nel programma trasmesso a Bruxelles  non c'era traccia dei rinnovi contrattuali, poi dopo alcune settimane il Governo ha deciso di stanziare dei soldi che tuttavia restano insufficienti.

Fatti due conti, allora, il Governo potrebbe cavarsela con aumenti annui di 30\45 euro lordi al mese che poi al netto e in busta paga saranno molti meno. Basteranno questi stanziamenti per recuperare potere di acquisto? Ovviamente la risposta è negativa perchè i fondi previsti dovranno anche finanziare quell'elemeno perequativo pensato solo per l'anno2018  al fine di rispettare gli impegni assunti, elemento perequativo in scadenza a fine anno. 

Il Governo se dovrà finanziare l’«indennità di vacanza contrattuale»,  l'elemento perequativo e  i fondi integrativi per le forze dell'ordine, non avrà a sua disposizione cifre sufficienti per restituire dignità ai salari pubblici.  

Esiste allora una certa linea di continuità tra i governi degli ultimi anni, tutti alle prese con il solito dilemma: il contenimento della spesa pubblica e della spesa di personale nella PA. E non dimentichiamo poi che le risorse necessarie per i contratti dei dirigenti pubblici saranno decisamente maggiori, quindi alla luce di queste considerazioni il Governo ha stanziato risorse insufficienti senza parlare delle assunzioni che si renderanno necessarie dopo l'applicazione della quota 100.
 
E poi i rinnovi contrattuali pubblici hanno anche ripercussioni sui bilanci di Regioni, enti locali, sanità e università, enti che dovranno finanziare i rinnovi con i loro bilanci e a tal scopo dovranno accantonare le somme necessarie. 

Il fabbisogno della Pubblica amministrazione è ben maggiore di quanto previsto dal Governo, parliamo della spesa per i rinnovi contrattuali, degli oneri sugli enti locali, delle assunzioni previste dal decreto Concretezza e quelle, non previste, che si renderanno necessarie dopo l'estate con la quota 100. Risultato? I soldi non bastano, non si rimuovono i tetti di spesa in materia di personale, non si cancella il pareggio di bilancio per lo stato e gli enti locali, si rischia di scontentare tutti\e mettendo in contrapposizione rinnovi contrattuali e assunzioni di personale.

Scenari analoghi al passato che non fanno presagire niente di buono all'orizzonte per restituire forza e credibilità ai servizi pubblici.

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