La manovra e i Comuni

Da anni l'Anci protesta ma poi si allinea con le decisioni del Governo, è evidente che le critiche non arrivano mai al punto di rompere con i Governi nazionali e con le regole imposte agli enti locali

Che ci sia un Governo di centro destra o di centrosinistra non fa differenza alcuna, sicuramente gli ultimi anni hanno ridotto i fondi destinati agli enti locali che si trovano in situazioni di grave sofferenza soprattutto quelli provenienti da dissesti e con società in house in difficoltà ma con numerosi dipendenti.

Nella legge di Bilancio si trovano passaggi significativi e positivi come la possibilità di utilizzare i risparmi accantonati negli anni precedenti. o alcuni  nuovi investimenti per esempio in opere pubbliche crollate nell'ultimo lustro.

Infrastrutture, opere ambientali ed energetiche sono interventi necessari e indispensabili che necessitano di risorse economiche dal Governo nazionali. E i trasferimenti degli ultimi anni sono stati drasticamente ridotti colpendo, nel caso delle Regioni, soprattutto la spesa sanitaria.
Per restituire dignità al servizio sanitario pubblico servono risorse e investimenti, le prossime settimane ci diranno quali siano le reali intenzioni del Governo.

Negli ultimi anni ai governi locali non restava, a fronte di meno risorse dal Governo, che aumentare le tasse locali anche se poi è arrivato lo stop eccezion fatta per le tasse necessarie a sostenere il servizio  rifiuti. E fu cosi' che proprio le regioni del centro sud o le isole sono quelle con le tasse dei rifiuti piu' elevate perchè nel corso degli anni non è stata sviluppata l'isola ecologica o la raccolta differenziata oppure perchè le privatizzazioni del settore hanno fatto lievitare i costi.

Oggi gli enti locali sono anche alle prese con la negoziazione dei mutui e con un sistema di finanza locale alquanto complicato, troppo complicato. E in questi anni gli enti locali sono stati, al pari del pubblico impiego, i settori piu' penalizzati, utili per fare cassa e trovare i soldi necessari a far quadrare i conti.

Gli enti locali hanno bisogno di soldi per sostenere la sanità, la messa in sicurezza del territorio e la gestione di innumerevoli servizi, per farlo avrebbero bisogno, per esempio, dei soldi che un tempo derivavano dal pagamento dell'Imu visto che il Fondo Tasi è stato costantemente ridotto e da 640 milioni del primo anno  è passato ai 300 del 2018 mentre per il 2019 non sarebbe previsto alcun stanziamento.

Poi esiste la patata bollente dei «crediti di dubbia esigibilità», i Comuni devono accantonare una certa cifra ma nessuna garanzia che questi soldi passino effettivamente sui conti correnti degli enti locali,  troppi poi sono i fondi teoricamente disponibili ma non spendibili


La legge di Bilancio è  ancora da scrivere almeno per quanto riguarda gli enti locali ma crediamo perfino per il rinnovo dei contratti pubblici perchè tra indennità di vacanza contrattuale e elemento perequativo rischiamo di impegnare una buona parte delle risorse stanziate. Il risultato, in assenza di incrementi, sarebbe mantenere inalterati i salari ma non accrescerne il potere di acquisto senza poi parlare della quota 100 e delle assunzioni che si renderanno necessarie da Ottobre 2019.

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