GREEN PASS SI GREEN PASS NO

 

CUB Pubblico Impiego

 

GREEN PASS SI GREEN PASS NO …. MA QUALI SONO LE VERE EMERGENZE DEL PAESE? LETTERA APERTA DELLA CUB PUBBLICO IMPIEGO TOSCANA A LAVORATRICI E LAVORATORI.

 

Il governo Draghi, al pari dei governi che lo hanno preceduto, non garantisce l'uscita dalla situazione emergenziale collegata al covid-19 (che va avanti ormai da circa due anni). Dall'inizio dell'epidemia virale da covid-19 ad oggi ci sono stati quasi 130 mila morti, danni permanenti alla salute per migliaia di uomini e donne, tuttavia governo ed istituzioni, con il consenso dei sindacati cosiddetti rappresentativi e ormai collaborazionisti, hanno di fatto avallato i mancati investimenti nella ricerca e nella sanità pubblica.

 

L'onere della sicurezza nei luoghi di lavoro è stato scaricato di fatto esclusivamente su lavoratrici/tori senza scongiurare un alto numero di contagi e decessi, come ad esempio la drammatica strage di anziani ed operatori sanitari verificatesi nelle casi di riposo.

 

I vaccini, a prescindere dal giudizio sugli stessi, continuano ad essere proprietà di multinazionali​ e non ne viene consentita la libera produzione necessaria e fondamentale nei casi di pandemia virale soprattutto per soccorrere i paesi meno sviluppati. Dell'auspicato e sbandierato incremento delle misure igieniche ed in particolare di una periodica corretta sanificazione nei luoghi di lavoro si è persa ogni traccia. Ed intanto il ripristino dei licenziamenti collettivi conferma il sacrificio di lavoratrici e lavoratori sull'altare del profitto a vantaggio del sistema padronale.​

 

Non hanno garantito una corretta e trasparente informazione in merito all’emergenza ed alle conseguenze della stessa, al contempo hanno battuto cassa per ricevere sussidi e aiuti salvo poi licenziare la forza lavoro. Per queste ragioni hanno costruito un’informazione manipolata​ al fine di innescare vere e proprie faide tra favorevoli o contrari alle recenti scelte del governo finalizzate esclusivamente ad indurre italiane/i ancora dubbiose/i a sottoporsi ai vaccini anti covid-19 ad oggi disponibili (che risultano gli stessi vaccini sperimentali utilizzati dall’inizio della campagna vaccinale).

 

Per noi il “green pass”, una sorta di lasciapassare per identificare chi non è potenzialmente veicolo di contagio del covid-19, non può essere considerato una scelta sanitaria, visto che anche chi si è sottoposto ai vaccini anticovid-19 potrebbe essere potenzialmente positivo, come dichiarato da molti virologi sui mass media e social,​ ma una scelta esclusivamente politica che probabilmente non servirà a garantire l’assenza di contagio da covid-19 e probabilmente nemmeno un maggior numero di vaccinati.

 

L’unica certezza è che non vengono realizzate misure atte a tutelare​ la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici o a​ contrastare seriamente l’epidemia virale del covid-19, infatti nell'ultimo anno e mezzo i contagi nei luoghi di lavoro sono aumentati così come infortuni e morti ed anche nei mesi di maggiore riduzione delle ore lavorate.

 

Per noi schierarsi per questa o quella fazione in un dibattito mediatico tra favorevoli e contrari al green pass e/o ai vaccini anti covid-19 non aiuterà a garantire la tutela della salute pubblica o a rendere più sicuri i luoghi di lavoro.​ Ad esempio si dovrebbe spiegare la finalità della disposizione governativa di rendere obbligatorio il green pass per accedere alle mense delle aziende e non alle aziende stesse.

 

Per noi è necessario schierarci dalla parte di lavoratrici e lavoratori che subiranno tagli di salario per sanzioni collegati all’obbligo del green pass.

Infatti siamo fermamente convinti di schierarci dalla parte della classe lavoratrice che sta pagando un prezzo troppo alto per la crisi sanitaria ed economica determinate parzialmente dall’epidemia virale in quanto le principali cause vanno cercate nello smantellamento di una sanità pubblica, sempre più finalizzata alla mercificazione della salute, e nella negazione di diritti del lavoro a vantaggio del profitto della classe padronale con il consenso di governi, istituzioni e sindacati complici. Ad esempio non vengono stanziati i soldi per prevedere la tutela previdenziale da gennaio 2021 della quarantena dei dipendenti del settore privato, che dovranno ricorrere a ferie o permessi per non essere considerati assenti.

 

Siamo sempre più consapevoli che molti dei provvedimenti adottati siano al contempo un esperimento sociale foriero di sviluppi futuri che non saranno certo all’insegna di un benessere economico e psicosociale per la comunità o per la classe lavoratrice. Che dire poi delle accuse farneticanti lanciate da esponenti di Confindustria alle inefficienze statali? Sono gli stessi che per anni hanno invocato più mercato salvo poi battere cassa per la socializzazione delle perdite o per ottenere leggi e norme favorevoli ai loro profitti. In queste ultime settimane abbiamo assistito al ricorso da parte di aziende a licenziamenti collettivi che mettono bene in evidenza l'ingordigia e l'arroganza di un sistema padronale che vuole a tutti i costi piegare definitivamente lo Stato​ all’economia del profitto. Stanno allontanando l'attenzione generale dalla perdita del potere di acquisto dei salari, dallo smantellamento della contrattazione collettiva e dal progressivo indebolimento della sanità pubblica e dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione (anche attraverso il welfare aziendale che favorisce previdenza e sanità private).

 

PER NOI E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIA UNA MOBILITAZIONE GENERALE PER CONTRASTARE IL GOVERNO DRAGHI A PARTIRE DALLO SCIOPERO DEL PROSSIMO 11 OTTOBRE INDETTO DALLA MAGGIORANZA DEL SINDACALISMO DI BASE.

 

24 agosto 2021                                                  CUB Pubblico Impiego Toscana

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