Saint Gobain : la storia si ripete tra licenziamenti ed esternalizzazioni

 Non è certo un fulmine a ciel  sereno l'annuncio di 29 licenziamenti alla Saint Gobain, è bene ricordare che alcuni anni fa numerosi dipendenti delle ditte appaltatrici persero il lavoro con la soppressione di alcune attività.

Allora si disse che i licenziamenti sarebbero stati compensati da nuove assunzioni ma se confrontiamo i posti perduti con quelli nuovi possiamo asserire, senza timore di smentita, che è stata sconfitta l'occupazione con il rilancio delle produzioni.

Nei prossimi giorni la multinazionale francese presenterà un progetto alternativo alla manovra presentata pochi giorni fa che prevedeva 29 esuberi e temiamo che si vada verso la esternalizzazione di alcune attività e l'accompagnamento alla pensione per la forza lavoro piu' avanti negli anni e ormai prossima alla uscita dal lavoro per sopraggiunti limiti di età o per avere maturato i requisiti previdenziali.

Ci chiediamo allora quali saranno le mansioni da sopprimere perchè ritenute non piu' strategiche con i piani aziendali che spaziano dalla produzione di vetro  per l'edilizia residenziale, il terziario e l'industria, ambiti cosi' vasti da indurre a seri dubbi sulla volontà aziendale di salvaguardare i livelli occupazionali e produttivi. È quanto emerso dal primo faccia a faccia tra i rappresentanti della società, i sindacati e la Rsu nell'ambito di un tavolo che si è svolto ieri nella sede dell'Unione Industriale pisana per discutere del piano di riorganizzazione elaborato dalla società, concentrandosi soprattutto sul sistema delle esternalizzazioni che l'azienda vorrebbe adottare.

La storia si ripete a distanza di anni e visto il passato non ci sono margini per accettare un ricatto occupazionale che in tempi pandemici è ancor meno giustificabile del passato

 

Cub sindacato di base di Pisa

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