Se si rimuovono i dispositivi di sicurezza infortuni e morti sul lavoro non possono che aumentare

Un'altra operaia è morta in fabbrica, schiacciata da una fustellatrice per il packaging . Non è il primo infortunio sul lavoro che si verifica in attività del genere, il nome della lavoratrice era Laila El Harim, operaia alla Bombonette di Camposanto (MO), pare che in queste settimane abbia denunciato il cattivo funzionamento dei macchinari come denunciato dal suo legale a Modena Today. La morte di Laila ricorda un'altra morte, quella dell'operaia Luana d'Orazio e in entrambi i casi la causa del decesso è legata al mancato rispetto delle normative di sicurezza dei macchinari. 

Se i dispostivi automatici di blocco in caso di necessità non entrano in funzione il rischio di un infortunio grave o mortale è assai concreto. Sovente i macchinari vengono privati dei dispositivi di sicurezza perchè rallentano la produzione, si vuole raggiungere il massimo profitto possibile anche quando sono a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.  E se in azienda si crea un clima di paura è possibile rischiare la vita per difendere il posto di lavoro. 

Perchè sovente i dispositivi di sicurezza sono manomessi o rimossi? L'ispettorato del lavoro di tante città italiane ha spesso denunciato queste manipolazioni dei dispositivi che rappresentano un fattore di gravissimo rischio, privare le macchine dei dispositivi di sicurezza rappresenta un pericolo per nostra stessa vita ma quando si viene messi davanti alla scelta tra conservare il posto e la richiesta di maggiori tutele (previste per altro dalla legge) si fanno scelte dettate dalla miseria e dalla paura.

Da anni denunciamo la carenza dei controlli, da anni manca personale formato per i controlli dei cantieri e delle aziende, il risultato sono i quasi 4 morti al giorno sul lavoro e il costante aumento degli infortuni e delle malattie professionali. E c'è chi continua a parlare di clima vessatorio contro le imprese...

Una situazione inaccettabile 

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