Prepariamo lo sciopero generale di Ottobre

Non è tempo di vegani e vegetariani. Mangiamoci il padrone contro la macelleria sociale. Prepariamo lo sciopero generale di Ottobre

 

Dal 1 luglio ad oggi sono migliaia i collettivi, molti dei quali hanno seguito procedure non canoniche con la brutalità che contraddistingue i padroni (l'invio di una semplice email), molti altri posti andranno perduti negli appalti e nei servizi connessi alle aziende destinate a chiudere i battenti o a delocalizzare la produzione.
 
Alcune aziende destinate a chiudere delocalizzeranno le loro produzioni in paesi nei quali il costo del lavoro è all'osso oppure cessano l'attività per altre ragioni legate alle azioni in borsa e alle speculazioni finanziarie oppure perchè la tanto decantata transizione verde sta producendo i primi esuberi nelle catene produttive legate al passato.
Continuano a ritmi serrati le morti e gli infortuni sul lavoro, 4 decessi al giorni, migliaia di infortuni con gravi e permanenti menomazioni, a breve torneranno gli sfratti per occupanti di casa e morosità incolpevole, la macelleria sociale è solo all'inizio. Licenziamenti collettivi alla Gianetti Ruote, alla GKN e alla Whirpool sono i casi piu' noti , ai quali aggiungere anche i licenziamenti di interinali e tempi determinati in alcune fabbriche meccaniche del centro Italia, ancora piu' numerosi sono i licenziamenti, ormai migliaia, nelle piccole aziende che  occupano le cronache locali senza arrivare alla ribalta nazionale. Parlare allora di centinaia di migliaia di licenziamenti tra  lavoratori e lavoratrici solo negli ultimi mesi è non solo possibile ma necessario per evidenziare come la crisi pandemica sia subita e pagata solo dalla classe lavoratrice.
 
Lo sblocco dei licenziamenti sottoscritto da Cgil-Cisl-Uil ha scambiato pochi mesi di ammortizzatore sociale con la certezza del posto di lavoro, è in atto la feroce ristrutturazione capitalistica avviata dai padroni non solo con la complicità dei sindacati cosiddetti rappresentativi ma secondo i dettami del governo Draghi e dell’Unione Europea.
 
La crisi pandemica ha un drammatico impatto sociale   in ambito sanitario, le condizioni di vita, di salute e lavorative , le stesse dinamiche salariali sono sempre piu' minacciate e al contempo vanno accrescendosi  i ritmi e i tempi di lavoro, i dispositivi repressivi e del controllo sociale, le forme di precarietà più selvagge.
 
Al contempo la crisi pandemica ha evidenziato come sia impossibile tutelare salute e sanità pubblica quando si costruiscono contratti nazionali a tutela del welfare aziendale e della terza gamba previdenziale, stanno già parlando di innalzamento dell'età pensionabile perseverando nelle politiche di tagli e privatizzazioni distruggendo i servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc) e alimentando la spirale repressiva contro scioperi e lotte sociali
 
In queste settimane ai cancelli delle fabbriche dove si registrano scioperi a tutela dell'occupazione si sono presentati, con la solita ipocrisia, i sindacati firmatari dell'intesa che ripristina i licenziamenti collettivi ai quali è stato conferito il mandato di sedere al tavolo delle parti sociali.
 
Nonostante gli indecorosi accordi sottoscritti e l'arrivo dei licenziamenti collettivi sono proprio questi sindacati a riscuotere successo e la delega dei lavoratori licenziati il che dovrebbe indurre tutti\e a qualche riflessione.
 
Ci sembra importante fare nostro lo sciopero generale che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 18/10/2021.
 
Da oggi al 18 ottobre urge costruire un vero e proprio stato di agitazione permanente per la riuscita di questo Sciopero Generale convocato su alcune parole d'ordine che facciamo nostre
 
Contro lo sblocco dei licenziamenti: per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario al fine di contrastare l’attacco all’occupazione e ai salari;
 
  • Per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l’istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall’inflazione;
  • Garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l’accesso gratuito e universale ai servizi sociali e un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario;
  • Contrasto alla precarietà e allo sfruttamento: abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all’utilizzo indiscriminato dei contratti precari;
  • Rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione: per l’uguaglianza dei diritti e dei servizi su tutto il territorio nazionale;
  • Per una vera democrazia sindacale: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l’abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l’efficacia, a partire dal decreto-Salvini.
  • Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS
  • Per la tutela dei lavoratori immigrati: permesso di soggiorno a tutti gli immigrati;Contro ogni discriminazione di genere: per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società;
  • Per la tutela dell’ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative
 
 

 

 

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