La dipendenza dalla tecnologia militare Usa
La dipendenza dalla tecnologia militare Usa
Come si costruisce un legame stretto tra paesi Nato e Usa all'insegna della fornitura tecnologica avanzata in campo militare
La prassi è sempre la stessa, dopo la richiesta di un paese la palla , e la decisione finale, passa al Dipartimento di Stato americano che autorizza o nega l'acquisto di armi prodotte negli Usa. Nei giorni scorsi la richiesta italiana è stata accolta e a breve saranno forniti 12 missili aria-aria avanzati a medio raggio AIM-120C-8 (AMRAAM) per un costo superiore a 69 milioni di dollari.
Parliamo di missili compatibili con i caccia F-35 e F-16 di fabbricazione americana, non parliamo solo di mera fornitura ma di supporto tecnico e ingegneristico e un certo numero di pezzi di ricambio in caso di guasto o deterioramento di alcune componenti del sistema d'arma già in possesso dell'esercito italiano. Nell'ultimo pacchetto di acquisti erano incluse anche bombe di piccolo diametro (SDB) e un contingente di addestratori per il carico di armi dell’SDB, pezzi di ricambio e servizi di supporto necessari per le munizioni.
Secondo l’Agenzia di Cooperazione per la Sicurezza della Difesa degli Stati Uniti, la vendita aiuterà l’America a migliorare la sicurezza di un importante alleato della NATO, che rappresenta una “forza per la stabilità politica e il progresso economico in Europa”.
Non è tanto l'acquisto di un piccolo contingente di bombe quanto il disegno strategico che sta dietro a questa ennesima vendita, garantire la costante interoperabilità dei singoli paesi aderenti alla Nato con gli Stati Uniti. Detto in altri termini siamo davanti alla crescente dipendenza dai sistemi d'arma dei paesi Nato dalla tecnologia statunitense e questa tecnologia all'occorrenza la ritroviamo, con qualche modifica, utilizzata in ambito cosiddetto civile.
La interdipendenza dagli Usa dei paesi vassalli si costruisce non solo con la mera subalternità politica ma anche con questa tipologia di accordi militari
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