Una giornata alla insegna della repressione: cosa è accaduto a Pisa Venerdi' 23 Febbraio

 


a seguire vari comunicati

Chi sta in silenzio è complice di inaudite violenze che ledono la libertà di manifestare. Solidarietà a studenti e studentesse a Pisa

Una situazione inaudita, di estrema gravità, violenze arbitrarie contro studenti e studentesse minorenni, è accaduto a Pisa a pochi passi da Piazza dei Cavalieri con cariche, ferimenti e fermi nella giornata di mobilitazione a fianco del popolo palestinese, contro la guerra che ha provocato oltre 30 mila morti palestinesi. Non ci vengano a raccontare che la manifestazione è stata repressa perché priva di autorizzazione, nel recente passato molte iniziative analoghe sono state gestite con ben altri approcci e senza ricorrere a reparti anti sommossa.

E’ quindi evidente una scelta politica, del Governo e delle Questure, che abbiamo già visto all’opera con le cariche sotto le sedi Rai, con il divieto a manifestare invocato da esponenti del Governo Meloni che vorrebbero impedirci di scendere in piazza contro il genocidio del popolo palestinese. In tempi di crisi economica e sociale la scelta della repressione di piazza è una risposta politica che conferma il diniego di ogni posizione diversa da quella dell’esecutivo, la criminalizzazione del dissenso in nome della salvaguardia dell’ordine pubblico

Una gestione della piazza inaccettabile se pensiamo alle immagini diffuse sui social con studenti e studentesse inseguiti e presi a manganellate, a quanti sono stati feriti e maltrattati, a un ordine pubblico che vogliono costruire a colpi di manganello per coprire il sostegno alla guerra del Governo Meloni e al voto bipartisan in Parlamento per il rifornimento di armi all’Ucraina.

Nel momento in cui si lesinano fondi alla salvaguardia dell’ambiente, all’edilizia scolastica e popolare, le spese militari vengono aumentate e sottratte ad ogni tetto per poterle aumentare senza limiti.

Non possiamo restare silenti e complici, per questo invitiamo genitori, studenti e studentesse, il mondo sindacale e la cittadinanza tutta a prendere posizione e a scendere in piazza contro violenze tanto inaudite quanto  inammissibili.

Sindacato di base Cub Pisa



ll Movimento per la Rinascita Comunista esprime solidarietà e vicinanza con gli studenti e le studentesse delle scuole medie superiori oggetto questa mattina a Pisa di violente cariche con feriti e fermati nel corso di una giornata di mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese.

La Questura dovrà rendere conto di quanto accaduto ma soprattutto il Viminale, ben sappiamo che alla base della repressione ci sono le decisioni governative di ostacolare con ogni mezzo le iniziative a sostegno del popolo palestinese e della sua resistenza, esponenti del Governo hanno perfino chiesto di proibire le manifestazioni di piazza.

Il governo Meloni sostiene la guerra Nato in Ucraina e quella di Israele che mira direttamente ad espellere la popolazione palestinese da Gaza

La stretta repressiva vista a Pisa, con studenti minorenni inseguiti e manganellati, si aggiunge a quanto accaduto sotto le sedi Rai di varie città italiane e conferma che in tempi di crisi sociale ed economica la sola arma dei dominanti è quella della repressione delle piazze, della criminalizzazione del dissenso.

E’ arrivato il momento di non restare inerti e silenti, la passività e il distacco sono le armi con le quali vogliono tapparci la bocca e lo faranno sistematicamente ogni qual volta ci saranno proteste contro la guerra, le devastazioni ambientali, i tagli ai salari e al welfare.

Movimento per la Rinascita comunista




Una giornata all’insegna della violenza arbitraria contro studenti e studentesse minorenni, che avevano organizzato un presidio contro il genocidio del popolo palestinese e al momento di mettersi in corteo sono stati violentemente caricati da reparti di polizia in gran dispiegamento.

Da settimane Governo, Viminale e Questure hanno messo in pratica una risposta repressiva a colpi di manganello, è avvenuto sotto le sedi Rai e in alcune università, esponenti della maggioranza chiedono il divieto e la repressione immediata di tutte le iniziative contro il genocidio del popolo palestinese.

Sono gli stessi politici che nel Parlamento europeo hanno invocato aumenti delle spese militari in barba a qualsiasi tetto di spesa, quel tetto applicato invece quando si parla di salari, welfare, edilizia scolastica, bonifiche dei territori inquinati

Sono gli stessi politici che invocano ordine e repressione per coprire scelte guerrafondaie, la loro idea di scuola e università chiuse ad ogni sapere critico e ove il militarismo la fa da padrone tra alza bandiera, progetti di ricerca con aziende di armi, operazioni nostalgiche verso il colonialismo e per questo ben disposti a sostenere il colonialismo da insediamento israeliano.

Non poteva mancare il comunicato di solidarietà alle Forze dell’Ordine del Parlamentare Leghista Ziello che invoca daspo e denunce contro pacifici manifestanti.  Nelle immagini social, al contrario di Ziello, non vediamo incappucciati e manifestanti disposti allo scontro fisico, solo studenti e studentesse in fuga, rincorsi e manganellati.

L'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università di Pisa esprime solidarietà a studenti e studentesse vittime di repressione e guarda con crescente preoccupazione, rabbia e sdegno l’affermarsi di logiche repressive ed autoritarie costruite attraverso la repressione delle piazze e la militarizzazione della società

Osservatorio Contro la militarizzazione delle scuole e dell’università di Pisa





Alcuni docenti del Liceo Russoli.


Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli.

Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria.

Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?



Una manifestazione tranquilla senza alcuna forma di violenza è stata brutalmente aggredita dalle cariche della Polizia in Via San Frediano, con alcuni studenti e studentesse con ferite alla testa per le manganellate, carica immotivata, se non per impedire al corteo di raggiungere Piazza dei Cavalieri e manifestare sotto la Scuola Normale per il cessate il fuoco contro la popolazione palestinese.

Come Cobas Scuola condanniamo con forza questa gravissima azione repressiva, che apre una fase nuova, già annunciata dal Ministro del MIM Valditara con gli annunci di provvedimenti disciplinari estremi contro chi occupa: prove tecniche di regime.

Ci arrivano informazioni non confermate di arresti: chiediamo l’immediato rilascio di tutte e tutti gli studenti e studentesse eventualmente fermati.

Non ci sono giustificazioni per questa azione che inasprisce il clima dell’ordine pubblico nella nostra città, oltretutto andando a colpire studenti e studentesse inermi e che non rappresentano alcuna minaccia.

Cobas Scuola Pisa



Il Comitato Popolare Sangiulianese per la Palestina e i popoli oppressi esprime la sua vicinanza e solidarietà ai ragazzi, in prevalenza, minori, che questa mattina hanno subito una vera e propria aggressione da parte delle sedicenti forze dell’ordine. I ragazzi stavano manifestando pacificamente chiedendo la pace in terra di Palestina quando sono stati bloccati in via San Frediano dove all'imbocco di piazza dei Cavalieri sono stati immotivatamente e ripetutamente caricati dagli agenti in assetto antisommossa. Alcuni ragazzi hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Niente può giustificare la furia dei manganelli. Le immagini e i video delle cariche ci hanno lasciato senza parole, così come l’urlo disperato di qualcuno “è così che trattate i vostri figli?”. Ragazzi inchiodati pancia a terra sul selciato bagnato da solerti agenti che, secondo alcuni, facevano soltanto il loro dovere (quale dovere?). Manifestare liberamente il proprio pensiero è un diritto sancito dalla nostra Costituzione; un diritto che quei ragazzi esercitavano in modo pacifico. Siamo convinti – e speriamo sinceramente di sbagliarci - che se fosse stata una manifestazione a favore dell’Ucraina le forze dell’ordine avrebbero avuto tutt'altro comportamento. 

Chiediamo, unendoci alle tante altre forze democratiche che stanno condannando con forza l’accaduto, che le forze dell’ordine siano chiamate a rispondere davanti alla città, davanti a tutti i genitori di quei ragazzi, del loro operato. La repressione del corteo degli studenti è per noi un atto di intolleranza politica. Questo è il vero volto del governo: forte con i deboli, prono coi potenti. Un abbraccio a tutti i ragazzi che questa mattina hanno subito violenza e l’invito a non rinunciare alle loro idee: perché noi crediamo in loro.


Comitato Popolare Sangiulianese 

 


 



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