Ma chi si ricorda dei licenziati??



Chi si ricorda dei licenziati alla Misericordia o di quelli nell'indotto Saint Gobain ? Quanti posti sono stati perduti nella zona di Ospedaletto dove decine di capannoni sono abbandonati? E delle fabbriche dell'indotto Piaggio che hanno licenziato o delocalizzato?

Stesso discorso potremmo fare per innumerevoli aziende che hanno chiuso i battenti, licenziamenti condotti in silenzio ma fonte di grande dolore per chi non ha perso non solo lo stipendio ma si è trovato,, dall'oggi al domani relegato ai margini della società, costretto ad accettare qualunque offerta occupazionale, anche la piu' umile e sottopagata, augurarsi che questa offerta possa arrivare perchè di questi tempi nulla è scontato.

Gli ammortizzatori sociali sono pochi e inadeguati, finiti i quali non resta fonte reddito alcuna.

Chi perde oggi lavoro ha poche possibilità di trovare una nuova occupazione, perdere l'impiego significa non potere pagare mutui e affitti, trovarsi nella lista dei morosi ai quali nessun prestito viene accordato, si è troppo vecchi per qualche contratto atipico o troppo specializzati, le motivazioni da addurre per non assumere sono le piu' svariate.

Ricordiamo, a distanza di ann,i le promesse degli amministratori locali che promettevano di farsi carico del personale Misericordia, annunciarono anche l'apertura di un conto corrente per i disoccupati di cui si è persa subito traccia.

E' fin troppo facile farsi belli sulla pelle dei disoccupati per raccattare consensi...

A distanza di tempo, possiamo ben dire che parte di quei posti di lavoro avrebbero potuto essere salvati se l'amministrazione comunale e la società della salute avessero imposto al terzo settore il rispetto delle clausole sociali, il dovere delle aziende subentranti di assorbire questo personale e non solo di accaparrarsi i servizi (e i guadagni).

E' stato un imperdonabile errore quello fatto dall'amministrazione e dalla società della salute, un precedente pericoloso che ha fatto scuola.

La pubblica amministrazione è moralmente responsabile della mancata adozione delle clausole sociali ma ancora piu' grave è il silenzio che ha accompagnato questi lavoratori molti dei quali ancora oggi non hanno una occupazione stabile, costretti ad arrabattarsi con mille impieghi precari.

Pensiamo che il discorso non possa limitarsi agli ex Misericordia, è indubbio che le responsabilità degli amministratori pubblici nel non avere adottato le clausole sociali siano macroscopiche e indeboliscono anche i lavoratori del privato le cui aziende seguiranno a ruota il pubblico nel disarticolare le tutele per chi perde lavoro

In questa torrida estate 2017 pensiamo necessario non subire in silenzio la perdita dei posti di lavoro, l'isolamento umano e lavorativo in cui tanti disoccupati di lungo corso si trovano piombando nella emarginazione e nell'isolamento, ricordare alla opinione pubbliche le promesse disattese dai politici e dagli amministratori, l'uso strumentale delle vertenze per farsi pubblicità, ricordiamo chi nel frattempo non è piu' tra noi consumato per anni nella attesa di un lavoro che non è mai arrivato

Non è mai troppo tardi del resto per correggere gli errori del passato e rivedere le politiche del lavoro

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