NO AI LICENZIAMENTI PER I PROFITTI



Il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, ai cancelli della Tmm, parlando con gli operai del Presidio ha parlato di un nuovo compratore per l'azienda (da trovare ovviamente ) e rilasciato dichiarazioni assai contraddittorie

Le citiamo testualmente ricordando a Rossi che una legge regionale contro le delocalizzazioni è ferma da mesi in Regione tanto avversata dalla maggioranza Pd e Art 1 quanto ignorata ormai anch da chi l'aveva proposta. L'arrivo di Industria 4.0 potrebbe sancire il rafforzamento delle delocalizzazioni e dei finanziamenti a fondo perduto a favore della Piaggio, il tutto con il beneplacito degli amministratori locali e regionali.

"Da un lato è indispensabile chiedere a Piaggio quale sia la sua politica industriale e di cosa ha bisogno per continuare a investire sul territorio. Dall'altro, serve un imprenditore locale non solo disposto a investire, ma anche in grado di offrire a Piaggio, e non solo a Piaggio, un prodotto valido, tecnologicamente avanzato e a un prezzo competitivo"

dichiarazione di Enrico Rossi riportata dalla stampa locale

Le considerazioni del sindacato generale di base di Pisa e le proposte alternative

Se il 95% della produzione TMM arriva da commesse Piaggio, i licenziamenti degli 85 operai/e sono da attribuire a Colaninno e alla perversa spirale che fa crescere i profitti azionari diminuendo la forza lavoro.

Non ci risulta che sia stato brevettato un mezzo Piaggio senza marmitta, probabilmente la Piaggio intende realizzare il modello altrove, magari in un paese dove la forza lavoro costa pochi centesimi all'ora, oppure procedere all'ennesima ristrutturazione che spezzettando la produzione ridurrà anche il numero degli operai e dei costi di produzione.

La politica della delocalizzazione e dello spezzatino ( indotto ) è servita alla Piaggio a indebolire anche la forza organizzata del movimento operaio, ridurre gi scioperi e la conflittualità, alimentare la paura e cosi' incrementare profitti e sfruttamento. Le amministrazioni locali e regionali non hanno mai posto fine a queste scelte scellerate che oltre a colpire gli operai hanno impoverito tutto il territorio provinciale, mai del resto si sono opposti alle delocalizzazioni (una proposta di legge regionale in tal senso è caduta nel dimenticatoio in Toscana)

Farsi troppe illusioni sugli aiuti e sulla presunta neutralità delle istituzioni non conviene perchè in questi anni hanno concesso a Piaggio soldi a fondo perduto senza mai mettere vincoli e pretendere la restituzione dei soldi, con relativi interessi, in caso di licenziamenti e delocalizzazioni.

La resistenza degli operai/e della TMM è preziosa e importante ma le tantissime vertenze di questi anni dimostrano che non è sufficiente. Per combattere contro la chiusura delle fabbriche e i licenziamenti è sempre piu' necessario alzare il livello del conflitto senza scartare a priori l'occupazione della fabbrica, non lasciamoci distrarre dagli ammortizzatori sociali, che il jobs act ha per altro fortemente ridotto, ammortizzatori intesi come palliativi per consentire ai padroni di scaricare sulla collettività la loro sete di profitto.

Sono anni che gli operai della TMM fanno le marmitte, perchè non possono continuare a farle senza padrone? I soldi pubblici si diano agli operai, si operi affinche Piaggio rinnovi la commessa, perchè i fondi di Industria 4.0 siano investiti per processi innovativi e conservando i posti di lavoro. In alternativa, invece di regalare soldi a Piaggio, sia quest'ultima ad assorbire la Tmm creando un centro ricerche e produzione innovativo di marmitte. Non puo' esserci Industria senza operai.

Sindacato Generale di Base Pisa

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