Perequazioni e adeguamento delle pensioni al costo della vita

Ci sono pensioni che pesano come una montagna e altre come una piuma, da qui la necessità di adeguare al costo della vita molti degli assegni previdenziali. Il Governo invece sta pensando di innalzare l'età della pensione o come dicono loro adeguare i requisiti di pensionamento alla speranza di vita.

Molto dipendenderà da cosa la Consulta deciderà il prossimo 24 ottobre, quando verrà chiamata a pronunciarsi sulle regole cosiddette perequative del decreto legge 65/2015.

Non adeguando al costo della vita gli assegni previdenziali lo Stato risparmia ma in prospettiva, con assegni da fame, sarà socialmente sostenibile questa linea di taglio alla spesa?

Negli anni scorsi hanno in parte bloccato ogni adeguamento all’inflazione degli assegni, tra il 2012 e il 2013 l’adeguamento pieno venne rinosciuto solo per le pensioni con un importo fino a 3 volte il trattamento minimo, ma successivamente una sentenza della Corte ha rimesso in discussione la legittimità di questa decisione (del resto la Consulta interviene solo per tutelare gli stipendi medio alti)

Per rispettare il richiamo della Corte il Governo ha emanato la legge 65/2017, ha rivisto i meccanismi adeguando al 100% gli assegni fino a 3 volte il minimo; del 40% tra 3 e 4 volte; del 20% tra 4 e 5; del 10% tra 5 e 6.
Tradotto in soldi una spesa aggiuntiva per le casse dello Stato abituato a far cassa sulla pelle dei lavoratori.

Noi non siamo interessati a salvaguardare le pensioni elevate ma in questo gran calderone ci sono gli assegni di tanti impiegati e operai specializzati , poche decine di euro di differenza determinano un adeguamento o l'esclusione parziale dallo stesso.

Tra cause e ricorsi, tra costituzionalità o meno del decreto resta il fatto che la rivalutazione delle pensioni medio basse è una priorità e per questo il Governo sta provando a costruire una intesa sindacale con cgil cisl uil che non poche responsabilità hanno non solo nell'innalzamento dell'età pensionistica ma anche nel mancato adeguamento degli assegni al costo della vita

Un accordicchio a perdere all'orizzonte per recuperare solo piccola parte del mancato adeguamento nel corso degli anni cavandosela con una sorta di una tantum da spostare al 2019? Una ipotesi già ventilata e che rappresenterebbe l'ennesima beffa dei sindacati stampella del Governo

Quanto accade in Italia si sta verificando negli altri paesi europei perchè i dettami della Troika sono sempre gli stessi ossia ridurre la spesa previdenziale, costi quel che costi.

Ci sono paesi come la Francia che da anni ha acquistato tempo spostando in avanti l'adeguamento delle pensioni, c'è chi ha congelato ogni adeguamento, chi ha legato le pensioni ai prezzi o ai coefficienti costruiti con una sorta di metodo di calcolo che tiene conto sempre meno dei salari e sempre piu' della inflazione o in base ai contributi versati ovviamente in base alla aspettativa di vita.

Tutti interventi che hanno un unico filo conduttore:limitare importi e durata degli adeguamenti, aumentare l'età pensionabile, ridurre la spesa previdenziale.

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