Piombino: dentro l'accordo siderurgico il niente

Dentro l’accordo niente!
Nella giornata di ieri si sono svolte le assemblee informative sull’accordo tra OO.SS e azienda alla
presenza di solo 100 persone. Questo è indicativo della distanza tra i sindacati e i lavoratori che
non si sentono coinvolti nelle scelte che vengono fatte a loro nome. Ai lavoratori che hanno
chiesto il testo scritto questo è stato negato con la sola la lettura dello stesso con una pesantissima
violazione delle elementari regole di democrazia sindacale. 
 
I contenuti dell’accordo prevedono il rientro in azienda di un numero bassissimo, indefinito ed
indefinibile, di lavoratori nei reparti attivi e provenienti dagli stessi in base a due soli criteri quali
anzianità di reparto e carichi familiari ignorandone molti altri. Le postazioni interessate saranno
quelle che avranno almeno il 55% dei giorni lavorativi e di questi il 20% sarà assegnato alle
rotazioni per un minimo di 2 gg ad un massimo di 4 sui quali potranno ruotare da una persona fino
all’assurdo di ben 4 persone che si dividerebbero 1 giorno di lavoro al mese.
 
 Nell’accordo non èstato previsto il numero massimo di giornate di “affiancamento” nei quali i cassaintegrati si dovranno recare a lavoro a proprie spese (trasporto e mensa) pertanto il passaggio da “lavoratorein affiancamento” a “lavoratore pronto” resterà a discrezione dell’azienda con il lavoratore in baliadella stessa con la speranza di entrare nel “favoloso mondo di Aferpi” per 1/4 giorni al mese. 
 
Chi se la sentirà di rivolgersi al delegato di reparto se il passaggio ritarderà, con il rischio di una
relazione negativa così che l’azienda possa far entrare un altro lavoratore al suo posto (questi
lavoratori lavoreranno gratis in quanto in cig!). Anche coloro che rientreranno in azienda in questa
assurda forma non saranno esentati dal partecipare ai corsi che la regione organizzerà presso i
centri per l’impiego ai quali i lavoratori dovranno obbligatoriamente recarsi a spese proprie pena
la perdita della cig!. 
 
Alla richiesta di “che fare” per dare un ristoro economico a persone che
prenderanno 800 euro di cassa integrazione e che, partecipando a corsi di formazione e
affiancamento, scenderanno a 500-600 euro mensili, la risposta è stata “la regione non ha i soldi, è
inutile mobilitarsi l’unica speranza è il lavoro”. In conclusione, un accordo che non risolve i
problemi e che divide ancora di più i lavoratori. 
 
Ancora una volta niente mobilitazioni, niente!
 
lotte, attesa e affidamento che l’“imprenditore buono” faccia la propria parte!
Noi ribadiamo che imprenditori buoni non esistono, non a caso Jindal ha preteso di inserire negli
accordi che, in assenza di ammortizzatori sociali potrebbero partire le lettere di licenziamento.
Soltanto con una reale mobilitazione che porti l’attuale governo a smettere di ignorare Piombino si
potrà far ripartire un territorio che sta scivolando velocemente verso la miseria e l’emigrazione. 
 
Associazione Articolo 1- Coordinamento Camping Cig 
 
Piombino 29/12/2018

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