Amazon a Pisa: c'è da rallegrarsene?
Comunicato stampa
Sindacato generale di Base Pisa
Amazon a Pisa: c'è da rallegrarsene? L'amministrazione comunale si faccia garante dei diritti della forza lavoro
Quali sono le condizioni di lavoro e di vita nella logistica? E ad Amazon ?
Nella logistica, gli orari dei corrieri arrivano mediamente a 10 ore al giorno, il solito algoritmo guida invece le attività dei facchini per ridurre i tempi morti e intensificarne il ritmo lavorativo.
Poi ci sono i carichi di lavoro individuali e di squadra, i cosiddetti “picchi” in alcuni mesi dell'anno o talvolta in alcuni giorni alla settimana, il personale mancante non viene sostituito, si lavora intensamente (troppo) per alcuni periodi dell'anno per poi restare a casa, senza stipendio, per altri. Negli anni scorsi perfino il New York Times denuncio' le condizioni di lavoro dentro Amazon.
E
senza stendere tappeti di velluto agli imprenditori, le amministrazioni
locali non dovrebbero imporre la tutela dell'ambiente e della forza
lavoro prima di autorizzare lo sbarco di un'azienda?
Sindacato generale di Base Pisa
Amazon a Pisa: c'è da rallegrarsene? L'amministrazione comunale si faccia garante dei diritti della forza lavoro
Quali sono le condizioni di lavoro e di vita nella logistica? E ad Amazon ?
La
new economy si basa su un disequilibrio permanente con i diritti dei
lavoratori calpestati dai profitti aziendali, dalle logiche di
subappalto che riducono ai minimi termini i salari e, anche quando viene
applicato un contratto nazionale, esistono ritmi e tempi di lavoro
insostenibili. Le proteste degli ultimi mesi \anni sono eloquenti, in
molte aziende si pratica una organizzazione del lavoro peggiorativa
rispetto al cottimo, in 8 ore giornaliere devi consegnare fino a 160
pacchi a rischio di infortuni, incidenti, di sanzioni (se ti tolgono la
patente perdi il lavoro), lo stesso allungamento dell'orario giornaliero
è la norma e non frutto di scelta volontaria. Nei cambi di appalto si
perdono tanti posti di lavoro e sovente i delegati dei sindacati di base
piu' combattivi vengono licenziati
La
situazione è cosi' seria e preoccupante che alcune aziende stanno
verificando se i loro codici etici o di condotta possono essere
conciliabili con la organizzazione del lavoro nei magazzini addetti al
trasporto\consegna dei loro prodotti, magari se la prendono con
cooperative in appalto e padroncini giusto per scaricare la parte debole
della filiera di sfruttamento, quella parte sulla quale per anni hanno
fatto affidamento per ridurre i costi della forza lavoro.
Nella logistica, gli orari dei corrieri arrivano mediamente a 10 ore al giorno, il solito algoritmo guida invece le attività dei facchini per ridurre i tempi morti e intensificarne il ritmo lavorativo.
Poi ci sono i carichi di lavoro individuali e di squadra, i cosiddetti “picchi” in alcuni mesi dell'anno o talvolta in alcuni giorni alla settimana, il personale mancante non viene sostituito, si lavora intensamente (troppo) per alcuni periodi dell'anno per poi restare a casa, senza stipendio, per altri. Negli anni scorsi perfino il New York Times denuncio' le condizioni di lavoro dentro Amazon.
Allora,
prima di esultare per l'arrivo di aziende e l'offerta di posti di
lavoro sul territorio pisano, non sarebbe preferibile, prima, affermare
l'imprescindibile rispetto dei diritti dei lavoratori a condizioni di
vita e retribuzioni dignitose?
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