Il nuovo compromesso in nome di lavoro e infrastrutture
Lavoro e infrastrutture, sono queste le priorità dei padroni che da mesi propongono un nuovo patto sociale al Governo e al sindacato, si parla di fare squadra tra imprenditori e parti sociali, di valorizzare il ruolo dei corpi intermedi per offrire un futuro all'Italia alle prese con la recessione economica che, stando ai numeri di Confindustria, sarebbe confermata dalla irrisoria crescita del Pil.
La soluzione per Confindustria sarebbe quella di favorire le grandi opere , i trasporti su gomma e su rotaia, costruire tante strade e nuove infrastrutture, per questo Salvini va in Val di Susa a parlare di Tav e della sua insostituibilità, per questo sono iniziate le pressioni sulla Procura perchè riprenda la costruzione della E45
Grandi opere, lobby e interessi forti spingono per una grande colata di cemento sul bel paese, dirimente sarà la scelta dei sindacati, tante lusinghe da parte delle associazioni datoriali non promettono niente di buono come la storia recente del paese insegna.
Al di là dei conflitti intestini al Governo, sarebbe bene chiedere quali siano le priorità per l'economia del paese, dal canto suo le note di Confindustria sono praticamente le stesse del Partito democratico, se confrontate le parole della Serracchiani e di Chiamparino con quelle de Il sole 24 ore non troverete grande differenza, stessi concetti e stesse prospettive.
In Italia non esiste alcun dibattito sulle decisioni da intraprendere in materia di economia, welfare e lavoro, continua il solito gioco di sempre tra sgravi fiscali e finanziamenti a fondo perduto alle imprese. La ricerca e la innovazione possono attendere, ma quanto tempo ancora?
La soluzione per Confindustria sarebbe quella di favorire le grandi opere , i trasporti su gomma e su rotaia, costruire tante strade e nuove infrastrutture, per questo Salvini va in Val di Susa a parlare di Tav e della sua insostituibilità, per questo sono iniziate le pressioni sulla Procura perchè riprenda la costruzione della E45
Grandi opere, lobby e interessi forti spingono per una grande colata di cemento sul bel paese, dirimente sarà la scelta dei sindacati, tante lusinghe da parte delle associazioni datoriali non promettono niente di buono come la storia recente del paese insegna.
Al di là dei conflitti intestini al Governo, sarebbe bene chiedere quali siano le priorità per l'economia del paese, dal canto suo le note di Confindustria sono praticamente le stesse del Partito democratico, se confrontate le parole della Serracchiani e di Chiamparino con quelle de Il sole 24 ore non troverete grande differenza, stessi concetti e stesse prospettive.
In Italia non esiste alcun dibattito sulle decisioni da intraprendere in materia di economia, welfare e lavoro, continua il solito gioco di sempre tra sgravi fiscali e finanziamenti a fondo perduto alle imprese. La ricerca e la innovazione possono attendere, ma quanto tempo ancora?
Commenti
Posta un commento