GIUSTIZIA
GIUSTIZIA di Franco Astengo
Non può non preoccupare la concezione della giustizia che
emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal segretario della Lega e Ministro dell’Interno
dopo aver visitato in carcere un detenuto condannato in via definitiva, dopo i
tre gradi di giudizio, per tentato omicidio dopo aver sparato a un ladro che
aveva provato a rubargli del gasolio.
Oggi è in discussione al Parlamento una legge che introduce
automatismi all’articolo 52 del codice penale sulla difesa legittima e sull’articolo
55 sull’eccesso colposo.
In pratica si cerca di far prevalere costituzionalmente il
diritto di proprietà rispetto a quello riguardante la vita umana, un tema di
enorme delicatezza anche perché presenta risvolti molto particolari.
Ad esempio in casi di
proteste sindacali con occupazione di proprietà: in quel caso ci sarebbe l’autorizzazione
a sparare per difendere – appunto – la proprietà, magari anche da parte di
terzi delegati o chiamati a sorvegliarla?
Insomma: la polizia sarebbe autorizzata a sparare su
eventuali pacifici occupanti di una qualche azienda che protestano per serrate
e/o licenziamenti che magari cercano di utilizzare i macchinari per mandare
avanti la produzione?
Il pericolo che si determina, in questo modo, è certamente
quello di uno stravolgimento dell’ordinamento giudiziario ma soprattutto di un “rovesciamento
etico”: quanto di più significativo come testimonianza dell’“arretramento
storico” che si sta verificando non tanto sul piano politico ma su quello –
molto più complicato – della convivenza civile e dell’idea stessa di “difesa
della proprietà” considerata ormai come un fortino assediato da difendere a
colpi di pistola “fai da te”.
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