Dall'Avana su Cuba e religione. Intervista a Gioia Minuti

Dall'Avana su Cuba e religione. Intervista a Gioia Minuti


A cura di Tiziano Tussi da www.resistenze.org



Abbiamo rivolto alcune domande a Gioia Minuti, giornalista italiana accreditata a Cuba, capo dipartimento di Granma Intenacional.

1. Sulla situazione sanitaria
2. Sul cosiddetto Movimento di S. Isidro

* * *

3. Puoi raccontarci quale è la situazione, ora, del rapporto tra Stato e Chiesa a Cuba?

A Cuba esiste un'ampia libertà religiosa che si esprime sia con documenti di forza legale come nell'esistenza di un grande e differente universo religioso nel quale cubane e cubani praticano e organizzano le loro credenze, dando luogo all'esistenza di dissimili e varie istituzioni e organizzazioni religiose. A Cuba sono rappresentate tutte le chiese e religioni, dalla cattolica alle protestanti, ortodossa, ebrea, e molte altre, probabilmente poco conosciute a un turista europeo che visita L'Avana.

La Santería è una delle più diffuse ed è una fusione tra pratiche cattoliche e africane, nata nel XVII secolo, che prende l'origine dalla tratta degli schiavi. In qualche modo è la più rappresentata nell'Isola, anche se molti la praticano in altri Paesi latinoamericani e anche negli Stati Uniti.Gli schiavi dell'occidente africano che furono importati a Cuba nel XVII secolo portarono le loro tradizioni religiose. A loro era proibito praticare questa religione e quindi mescolarono le loro divinità con figure cattoliche pr pregare quando desideravano.

Mentre Fidel Castro pronunciava il discorso della vittoria, l'8 gennaio del1959, due colombe gli volarono attorno e una si pose sulla sua spalla, simbolo chiaro, per tutti i credenti della Santeria, che gli dèi lo volevano come capo, perchè la colomba è simbolo di Obatalá,che è Gesù, il figlio di Dio.

Molti cubani battezzano in chiesa i loro figli, ma se chiedi se sono credenti ti dicono di no, «si fa perchè va fatto», mi hanno detto. In 86 anni di relazioni ufficiali tra la Santa Sede e il Governo cubano, i vincoli tra le due parti sono indirizzati alla collaborazione e si sono mantenuti ininterrottamente, nonostante momenti di difficoltà.

Nel1898 arrivarono nell'Isola i Rappresentanti Pontifici e Monsignor Plácide-Luis Chapelle fu nominato primo delegato apostolico, e si stabilirono i primi vincoli tra la Santa Sede dellaChiesa Cattolica e Cuba.

Le relazioni diplomatiche si stabilirono ufficialmente nel 1935, durante il pontificato di Sua Santità Pio XI. In quei momenti Cuba era uno dei primi paesi dell'America Latina a stabilire rapporti con il Vaticano, legami che si mantengono attualmente. Il primo Nunzio Apostolico in Cuba fu monsignor Giorgio Giuseppe Caruana, il 6 dicembre del 1935.

Il prelato si occupava delle questioni cubane dal 1925 come Delegato Apostolico per le Antille e il Messico, mentre la rappresentanza cubana presso laSanta Sede fu a carico del rappresentante diplomatico a Parigi sino al1936, anno in cui fu accreditato da Sua Santità Pio XI, il ministro designato da L'Avana.

Fu nel 1º Congresso del Partito Comunista, nel 1975, che si analizzò la questione religiosa con una relazione intitolata Tesi e risoluzioni sulla religione, la Chiesa e i credenti, ufficializzata nel 2º Congresso del Partito.

Un momento particolarmente difficile fu nel 1993 quando la Conferenza dei Vescovi di Cuba, comportandosi come un partito d'opposizione, emise un comunicato pastorale El amor todo lo espera che era un documento ostile verso la situazione politica cubana nel momento molto grave del periodo speciale.

Lo Stato cubano riconosce, rispetta e garantisce la libertà religiosa. Nella Repubblica di Cuba, le istituzioni religiose sono separate dallo Stato. Le distinte credenze e religioni godono della stessa considerazione.

Le relazioni ufficiali tra la Santa Sede e il Governo sono state marcate da momenti significativi come la visita del leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro Ruz, al Vaticano nel 1996.Come parte essenziale delle relazioni tra i due Stati possiamo ricordare le visite di cinque giorni a Cuba del Papa Giovanni Paolo II nel 1998 e quella di Benedetto XVI nel 2012.

La visita di Giovanni Paolo II, dal 21 al 25 gennaio, fu la prima di un Sommo Pontefice nell'Isola.
Giovanni Paolo II durante la prima messa, che celebrò davanti a 150.000 persone riunite a Santa Clara, dedicò il suo messaggio alla famiglia. Il popolo cubano lo ricevette con rispetto e milioni di esseri umani seguirono quella visita.

Benedetto XVI giunse a Cuba 14 anni dopo. Dal 26 al 28 marzo del 2012 il Sommo Pontefice realizzò una serie di attività come parte del suo programma. Poche ore dopo il suo arrivo a Santiago di Cuba, celebrò una messa in Piazza Antonio Maceo in occasione dei 400 anni dal ritrovamento dell'immagine della Vergine della Carità del Cobre, venerata a Cuba, e più tardi visitò,come desiderava, il Santuario della Vergine nella provincia orientale.

Nella capitale cubana il Papa fu ricevuto ufficialmente nel Palazzo della Rivoluzione dal presidente cubano.L'arcivescovo Giorgio Lingua, Nunzio Apostolico a L'Avana, alcuni anni fa aveva citato Padre Varela come fulgido esempio di grande patriota cattolico, che riuscì a coniugare fede e cultura e lo storico incontro tra Fidel Castro a Roma con Papa Giovanni Paolo II, ricordato in una stele all'entrata della Nunziatura, che animò i cubani ad essere protagonisti della loro storia.

L'incontro tra Raúl Castro, Presidente di Cuba,e il primo Papa latino-americano, nel 2015, aveva aperto la strada per la visita di Sua Santità dal 19 al 22 settembre del 2018 a L'Avana e Papa Francisco ha nominato per Cuba due nuovi vescovi: Monsignor Juan Gabriel Díaz Ruiz per Ciego de Avila e Monsignor Silvano Pedroso Montalvo per Guantánamo - Guanabacoa.

Un altro momento importante è stato lo storico incontro a Cuba tra Papa Francisco e il patriarca della Chiesa Ortodossa russa nel febbraio 2016. All'Avana, nel centro storico, c'è una bellissima chiesa ortodossa dove Papa Francisco si riunì con il patriarca della Chiesa Ortodossa Russa, Kiril, in Cuba il 12 febbraio del 2016.

Questa è stata la prima riunione tra i capi di queste due chiese, con siderata un primo passo per una possibile visita di un Pontefice in Russia. I due sommi prelati hanno firmato una dichiarazione congiunta.

A Cuba è stata aperta una nuova chiesa cattolica, la prima costruita dopo la Rivoluzione. La chiesa del Sacro Cuore di Gesù nella città di Sandino, a Cuba, è la prima chiesa cattolica aperta al culto costruita dopo la rivoluzione del 1959, e la terza chiesa cattolica autorizzata dal governo cubano. Anche l'Osservatore Romano ne ha dato notizia.

Fidel Castro Ruz disse in Giamaica, nel 1977, che Cristo fu un gran rivoluzionario: «Era un uomo che seguendo la sua dottrina si consacrò agli umili, ai poveri e a combattere le umiliazioni dell'essere umano. Io direi che c'è molto in comune tra lo spirito, l'essenza della sua predica e il socialismo».

Per finire: Frei Betto, il famoso teologo brasiliano ha scritto il libro Fidel e la Religione, dove analizza la posizione di Fidel sulla religione e ricorda anche il primo incontro, avvenuto nell'aprile 1990,con le comunità protestanti, evangelica e ebraica come primo importante momento di un rapporto profondo con le sensibilità religiose che avevano partecipato a quell'atto.

 

Commenti