Sanificazione dei luoghi di lavoro e Covid?

Per mesi i lavoratori e le lavoratrici hanno chiesto sanificazioni ordinarie e straordinarie a tutela della loro salute, in tanti casi richieste mai accolte non solo dai datori di lavoro ma anche dai solerti Responsabili aziendali del servizio prevenzione e sicurezza. Ci siamo noi stessi imbattuti in risposte generiche tendenti a far sentire in difetto il singolo lavoratore le cui richieste erano sovente giudicate inutili, frutto della mancata conoscenza di dati scientifici e senza informazioni obiettive. Nel corso del tempo perfino molti Rls hanno rinunciato a svolgere il loro stesso ruolo, la filiera della sicurezza si è così trasformata in mera subalternità dei lavoratori alle direttive aziendali.

In molti casi le risposte sono state evasive, in altre situazioni hanno parlato di paure immotivate (andatelo a dire alle famiglie degli oltre 120 mila morti da Covid....) e frutto della confusione tra pulizie e disinfezione. Di certo non sono state di aiuto le autorità sanitarie dalle quali ci saremmo attesi indicazioni semplici, chiare e dirette e la profonda revisione del sistema dei controlli sulle aziende pubbliche e private i cui limiti non possono essere attribuiti per lo piu' alla carenza di personale ispettivo, problema per altro annoso e denunciato da quasi 20 anni.

Pulizia e igienizzazione non sono equiparabili,  non è sufficiente limitarsi all'uso di materiali  con alcune caratteristiche, i tempi per pulire e igienizzare  non sono gli stessi, la confusione viene spesso creata ad arte proprio per ridurre i costi del lavoro 

Citiamo testualmente da Puntosicuro.it (https://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/coronavirus-covid19-C-131/covid-19-sanificazione-la-tutela-della-salute-degli-operatori-AR-21376/)

La sanitizzazione è invece “un termine importato dalla traduzione dall’inglese del termine sanitisation che, nella forma originale, viene utilizzato come sinonimo di ‘disinfezione’. E una nota del Ministero della Salute specifica che ‘anche i prodotti che riportano in etichetta ‘sanitizzante/sanificante’ si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi’. Il termine è riferito “a prodotti contenenti principi attivi in revisione come biocidi disinfettanti che, tuttavia, non avendo completato l’iter di valutazione, non possono vantarne l’efficacia disinfettante”.

E' in vigore dal 1994 una legge che disciplina  pulizie, sanificazioni e igienizzazioni nei luoghi di lavoro, eppure ogni anno sono innumerevoli i casi denunciati di mancata sanificazione o di infezioni contratte, casi che non possono ridursi alla mancata applicazione delle normative vigenti.

Una legge poi non entra nel merito di quante ore di pulizia effettive ci siano in un determinato ambiente di lavoro, gli appalti sovente evitano di indicare nel dettaglio organici e ore di lavoro lasciando piena discrezionalità all'impresa, discezionalità che aumenterà con l'allargamento del subappalto..

Ma anni di tagli ai servizi (le cosiddette spennding review) avrebbero dovuto indurre a qualche riflessione in piu' sulla efficacia delle igienizzazioni e e sanificazioni nei luoghi pubblici.

Manuale d'uso delle attrezzature, indicazioni pratiche, legenda dei prodotti utilizzati sono senza dubbio fondamentali ma l'approccio del problema non puo' essere  solo quello tecnico soprattutto per coprire il mancato potenzialmento dei servizi di pulizia e igienizzazione perchè una volta ridotti i contagi le cosiddette pulizie straordinarie sono di fatto scomparse.

per saperne di piu'

https://www.puntosicuro.it/_resources/210520_Rapporto_ISS_COVID_12_2021_sanificazione_strutture_non_sanitarie_5.pdf

 

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