Lo sceriffo di Voghera e Il green pass di Confindustria

Dal Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro e ai luoghi pubblici alla libertà di sparare in nome di una legittima difesa che tale non è.

Si parla di «ulteriore contributo» delle imprese alla tutela della salute pubblica, se si volesse contribuire fattivamente alla salute e sicurezza dovremmo partire dai luoghi di lavoro dove invece infortuni, morti e malattie professionali aumentano giorno dopo giorno.

E' paradossale ergersi a paladini della sicurezza pubblica quando non ci sono stati investimenti effettivi per potenziare i servizi di pulizia ed igienizzazione nei luoghi pubblici e di lavoro, interventi aggiuntivi nelle settimane di maggior contagio ma senza rimettere in discussione gli appalti in essere, quando i luoghi della produzione sono stati tenuti aperti contro ogni ragionevole dubbio che  ne consigliava la chiusura ricorrendo agli ammortizzatori sociali.

Eppure i padroni vogliono sentirsi alfieri della nostra salute facendosi forza del Protocollo sulla sicurezza siglato con cgil cisl uil nel marzo 2020 e con l'impegno di ospitare in azienda la campagna vaccinale...

La posizione assunta da Confindustria è molto chiara: o si possiede il green pass o rischi il licenziamento per  il mancato rispetto degli obblighi di correttezza, buona fede e diligenza richiesta, pardon imposta, a ogni singolo lavoratore o lavoratrice che sia.  

Il green pass, nell'ottica padronale, è indispensabile non tanto per la salvaguardia della salute pubblica ma per evitare giorni di assenza dai luoghi di lavoro che rappresentano un costo elevato per il datore. E poi, una volta guariti, non è detto che la capacità lavorativa torni ad essere quella di prima, quindi la immunizzazione di massa diventa dirimente per salvaguardare la produzione e soprattutto i profitti.

I padroni arrivano ad ipotizzare la sospensione del lavoratore non vaccinato, il suo allontanamento dai luoghi di lavoro senza stipendio qualora non sia possibile ricollocarlo altrove. E ben presto arriveranno solerti parlamentari pronti a tradurre queste direttive in testi di legge che a loro volta saranno recepiti dai contratti nazionali.

La posizione di Confindustria è molto chiara: tra gli strumenti di contenimento della pandemia a costo zero per le imprese ci sono i vaccini, la loro diffusione dovrebbe, almeno in teoria, evitare il ritorno delle misure restrittive delle libertà personali , non interessa loro la salvaguardia della dignità e della salute umana ma la tutela dei profitti

Sempre in questi giorni assistiamo, impotenti, all'ennesima campagna per il diritto all'autodifesa . Ma anche su questo argomento si possono assumere posizioni fuorvianti e pericolose, ad esempio l'uomo ucciso a Voghera non è stato vittima di una pistola come asserito dal segretario Pd Letta. Inutile ricordare che a forza di parlare di legittima difesa e di libera circolazione delle armi siamo piombati in un contesto nel quale sparare su uomini indifesi viene rivendicato come una sorta di autotutela preventiva.

 
Non a caso in pochi danno un nome e un volto alla vittima di Voghera :Youns El Bossettaoui.
Un uomo da tempo in condizioni di salute precarie, costretto a vivere nella ermaginazione , in preda a dipendenze varie e squilibri pischici, un uomo che avrebbe avuto bisogno di aiuto e assistenza come chiunque del resto si trovi in grandi difficoltà.

Con la stessa logica con la quale oggi si difende il diritto all'autodifesa che poi tale non puo' essere quando si spara a un uomo disarmato, si invoca la soppressione del  reato di tortura  per gli esponenti delle forze dell'ordine (dal G8 di Genova fino a Santa Maria Capua Vetere) perseverando nella tolleranza zero nella lotta contro il degrado urbano e con una pratica della giustizia che lascia impuniti alcuni teorizzando la massima pena per i diseredati.

Paradossalmente si vuole ignorare quanto accade ormai da tempo nel paese:  licenziamenti collettivi imposti anche in virtu' di un accordo con i sindacati, torture nelle carceri, esaltazione della violenza gratuita contro gli ultimi e militarizzazione della società, diffondere l'idea che siamo minacciati a casa nostra da immigrati irregolari quando a minare le nostre sicurezze sono ben altri, quanti tacciono sui licenziamenti, sulla morte dei lavoratori e sulle sostanze inquinanti che contaminano i territori seminando morti e malattie tra la popolazione civile.



 

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