Estorsione o lotta di classe: RIflessioni sui fatti di Modena e solidarietà ad Aldo Milani



Lotta di classe o estorsione?

Nella serata del 26 Gennaio viene arrestato Aldo Milani, coordinatore nazionale del Si Cobas.

Intanto cosa è il Si Cobas? Una organizzazione sindacale che ha organizzato migliaia di lavoratori nella logistica e nelle fabbriche, decine di suoi attivisti sono stati denunciati , e condannati, per blocchi , picchetti e manifestazioni in concomitanza con scioperi nella logistica.

Si cobas e Associazione difesa lavoratori (ADL Cobas) hanno portato avanti da anni rivendicazioni e vertenze nella logistica guadagnandosi un tavolo di trattativa nazionale che ha permesso a questi sindacati una interlocuzione nazionale e accordi migliorativi rispetto al Contratto nazionale di categoria.

Nella logistica poi operano con numeri ridotti, anche altre sigle quali Cobas lavoro Privato, Usb, Slai cobas sindacato di classe, Sgb e Sol Cobas.

Aldo Milani viene arrestato con una accusa pesantissima, quella di estorsione, nella giornata del 27 Gennaio viene diffuso un video (scientemente privato dell'audio) che lo riprende a un tavolo sindacale, accanto ad un signore al quale viene consegnata una busta.
Quella busta, per gli inquirenti. è  la prova tangibile della estorsione  organizzata dal Si Cobas ai danni della Levoni, una azienda del comparto carni che ha licenziato numerosi suoi dipendenti a seguito di una vertenza durissima condotta nello stabilimento di Modena da settimane paralizzato da vari scioperi.

Aldo Milani è nel carcere di Modena in attesa della udienza che deciderà se convalidare il suo arresto.

Questi sono i fatti, i media hanno diffuso note di stampa e il video con una velocità incredibile, basti pensare che pochi minuti dopo l'arresto la notizia compariva già sui siti on line.

Aldo Milani , e il Si cobas, sono degli estorsori o dei sindacalisti conflittuali?

Dopo 40 anni di lotte, passati da tempo i 60 anni , Aldo Milani è diventato un malavitoso che pretende il pizzo per arrestare le proteste operaie, vuole una mazzetta di migliaia di euro da scambiare con la pace sociale?

Ovviamente la risposta è negativa

Sicuramente si tratta di una trappola costruita con grande efficacia che oltre a distruggere una persona screditandola agli occhi del mondo ha come obiettivo la delegittimazione del Sicobas e di tutti i sindacati conflittuali.

La notizia diffusa ad arte getta discredito su tutto il mondo Cobas, lancia un messaggio ben preciso: questi signori che lottano e protestano lo fanno per scopi personali, intascano tangenti, sono dei delinquenti che si celano dietro al sindacato, delinquenti che vanno puniti e allo stesso tempo bisogna mettere fuori legge tutte le forme di lotta come i picchetti, gli scioperi, perseguire chi pratica lotte radicali.

Molteplici sono i messaggi lanciati all'opinione pubblica, diversi i ragionamenti e i comportamenti in ambito sindacale, se per lo piu' domina il silenzio imbarazzato o la solidarietà incondizionata di altri, c'è stato chi, come la Confederazione Cobas, ha subito (poche ore dai fatti con una solerzia inspiegabile per chi conosce i tempi decisionali di questa organizzazione) rivendicato il copyright della sigla Cobas diffidando la stampa a fare confusione tra le sigle e precisando urbi et orbi che loro sono i veri cobas (I Cobas non hanno nulla a che fare con i fatti di Modena è il titolo del comunicato diffuso).

Pensiamo che la preoccupazione di Bernocchi (inamovibile portavoce della Confederazione ) sia legata al giudizio degli insegnanti o degli iscritti nel pubblico impiego, alla paura che la loro base militante debba giustificarsi nei luoghi di lavoro dalle insinuazioni e accuse che certo arriveranno da piu' parti, paura di qualche disdetta sindacale. Tuttavia,  i toni e i contenuti del comunicato firmato da Bernocchi restano ingiustificabili,  un comunicato brutto e ammiccante, costruito ad arte per prendere le distanze e, volenti o non volenti, associarsi alla canea mediatica contro Aldo Milani  rinunciando a capire cosa sta realmente succedendo, quei fatti che poi ci riguardano tutti\e.

Alla Confederazione Cobas ricordiamo che quando alcuni suoi attivisti vennero arrestati nella inchiesta Sud Ribelle, all'indomani del G8 di Genova, nessuno si è permesso tra le aree militanti sociali, sindacali e politiche , di scrivere un comunicato del genere, lo diciamo agli insegnanti che sulla memoria e la ricostruzione, storica e non, farebbero bene a lavorare

Ma cosa è realmente accaduto?
Nelle prossime ore lo capiremo sicuramente meglio, i giornali hanno parlato di due sindacalisti arrestati ma il secondo arresto riguarda un consulente del lavoro che sul sito del Si cobas hanno dichiarato del tutto estraneo alla organizzazione e legato, sempre secondo quanto abbiamo letto, alla Levoni, scrivono che il passaggio della busta è avvenuto non tra Milani e la ditta ma tra quest'ultima e il consulente del lavoro il cui ruolo è sicuramente tutto da capire. E a supporto di queste dichiarazioni ( il filmato quello senza video)e la dichiarazione del legale di Aldo Milani.Abbiamo cercato anche eventuali commenti della ditta coinvolta ma senza esito.

Le circostanze di questo arresto rappresentano un salto di qualità della repressione e della canea mediatica costruita contro chi lotta e pratica il conflitto sociale, ogni strumento sarà utilizzato per ridurci al silenzio e alla impotenza ,  nell'opinione pubblica la notizia farà breccia e sarà difficile convincere compagni di lavoro, conoscenti, vicini di casa abituati a pendere dalla bocca della televisione di cui sovente colgono solo poche parole decontestualizzate.

Un salto di qualità non nuovo perché a livello locale abbiamo già subito la criminalizzazione di spezzoni sindacali , da Brindisi (colpiti esponenti della Confederazione Cobas) a Napoli

Ricordiamoci dei fatti di Bolzaneto e della Diaz durante il G8 di Genova, quelli che venivano dipinti come aggressori e pericolosi sovversivi si sono poi dimostrati vittime di violenze e depistaggi

Il Si Cobas e Aldo non sono mariuoli che scappano via con le tangenti, non siamo davanti a una riedizione di Mani pulite in versione sindacale, per questo occorre fare chiarezza sui fatti ma partendo da un presupposto: Aldo Milani non è un estorsore, la sua storia militante dimostra l'esatto contrario e per questo bisogna far conoscere le lotte intraprese nella logistica che hanno messo in crisi un business colossale costruito ad arte su paghe da fame e condizioni di lavoro impossibili.

alcuni articoli di varia provenienza

come alcuni quotidiani di tiratura nazionale riporta la notizia

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/27/news/modena_estorsione_arrestati_due_esponenti_nazionali_del_sindacato_si_cobas-156976028/

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/estorsione-sindacalisti-arresti-1.2849696


il comunicato del sicobas da cui abbiamo tratto le loro dichiarazioni

http://www.sicobas.org/news/2566-nazionale-aldo-libero-video-conferenza-stampa


il comunicato della confederazione cobas a firma di Piero Bernocchi

http://www.cobas.it/Notizie/I-COBAS-non-hanno-nulla-a-che-fare-con-gli-arresti-di-Modena


un articolo de Il fatto quotidiano con numerosi commenti di lettori

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/27/modena-due-sindacalisti-arrestati-estorcevano-denaro-per-contenere-sciopero-repressione-dei-padroni/3344814/

il comunicato di solidarietà dei cobas di terni sugli arresti di brindisi
http://cobasterni.blogspot.it/2011/10/arrestato-bobo-aprile-dei-cobas-di.html

l'articolo sugli arresti
http://www.giornaledipuglia.com/2011/10/occuparono-monteco-18-arresti-della.html

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