Il sindaco "Podestà" e il rincaro delle tariffe. Il sindaco diventa esattore e securitario

Anni fa scrivevamo che sugli enti locali si sarebbe accanita la scure di tagli alle risorse con un sostanziale silenzio assenso dei sindaci. A ripercorrere le ultime leggi di stabilità percepiamo che le autonomie locali non hanno solo subito tagli alle risorse ma anche il sostanziale blocco delle assunzioni e i finanziamenti accordati per il recupero delle aree dismesse sono sempre piu' legati a grandi opere e alla privatizzazione del bene comune.

La logica dell'accentramento dei poteri, logica che sta dietro alle riforme costituzionali respinte dal Referendum del 4 dicembre scorso, porta anche a ridefinire i ruoli dei sindaci e a scaricare sui comuni oneri e ruoli esattoriali

Le tariffe dei servizi locali aumentano a dismisura a fronte di servizi sempre piu' carenti e inadeguati ai nuovi fabbisogni.

Stando alle cifre, mediamente una famiglia ha avuto nell'arco di un quinquennio aumenti delle tariffe locali del 17%, eppure il rincaro dei prezzi al consumo si è fermato al 4,5 per cento.

Le tasse locali aumentano di quasi 4 volte rispetto all'inflazione, questi sono i dati.

E gran parte dei servizi ad oggi sono esternalizzati a ditte e cooperative con un costo della forza lavoro decisamente abbassato in virtu' della applicazione di contratti sfavorevoli

I Governi nazionali hanno accresciuto le tariffe nazionali molto meno di quanto abbiano fatto i sindaci (meno dell'1,5%), la scelta politica è stata quella di scaricare incombenze e oneri su Regioni e Comuni, se questi vorranno dei soldi dovranno ergersi a esattori

Discorso analogo va fatto per le spese sanitarie a carico delle Regioni, è evidente la riduzione dei servizi erogati a ledere un diritto, quello alla salute, sempre piu' minacciato.

A distanza di alcuni anni dal referendum sull'acqua, si scopre che è proprio il servizio idrico ad avere accresciuto a dismisura le tariffe (+34,7%). Anche le tariffe legate all'igiene urbana sono aumentate del 18%, eppure la raccolta differenziata dovrebbe rappresentare non un aggravio ma una riduzione di spesa con ritorni positivi sulla salute pubblica(meno incenerimento, minor tasso di inquinamento)

Questi pochi dati dimostrano che nella narrazione dei Governi qualcosa non va, anzi direi che alcune menzogne, o se preferite luoghi comuni, stanno venendo alla luce

Lasciamo perdere i casi di alcune città in dissesto che si trovano costrette, con il pareggio di bilancio, a fare cassa, resta il fatto che enti locali e regioni sono chiamati a far quadrare i conti e a scaricare sui cittadini la copertura integrale dei costi

Un servizio esternalizzato, stando a quanto ci viene raccontato, dovrebbe costare di meno ma i dati sembrerebbero invece parlare di aumento dei costi nonostante che i lavoratori privatizzati siano pagati meno. Se le tariffe aumentano e i lavoratori sono pagati meno chi di guadagna allora?

Sicuramente non i cittadini e neppure i lavoratori...

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