IL LAVORO AUTONOMO NON HA BISOGNO DEL JOBS ACT

Continuano a calare i lavoratori indipendenti , solo nell'ultimo anno hanno perso piu' di 400mila unità.

per qualche dato si rinvia a un link
http://www.actainrete.it/2014/11/lavoro-autonomo-professionale-diamo-i-numeri/

La crisi del lavoro autonomo è legato a numerosi fattori, la crisi economica, la concorrenza e la idea che abbassando il costo del lavoro senza innovazione si possa competere sul mercato capitalista. Un lavoro autonomo travestito ha portato in alcune regioni allo sviluppo delle false partite iva, false nel senso che celavano un rapporto di lavoro a tutti gli effetti subordinato.

A pesare sono anche le scarse protezioni sociali, da tempo per numerosi autonomi farsi una pensione è diventato un lusso come anche pagarsi i contributi. Su questo bisogna intervenire con efficacia.

Ora, anche il Governo Gentiloni, ha iniziato a parlare di misure da jobs act per il lavoro autonomo

Noi non pensiamo che sia sbagliato estendere tutele agli autonomi ma bisogna intendersi bene su quali interventi attuare perché un discorso sono i contributi figurativi, i pagamenti di paternità e maternità, uno statuto dei lavoratori autonomi che ovviamente va costruito con loro stessi, la revisione degli studi di settore, altro ragionamento è quello che il Governo vorrebbe fare a partire dal rafforzamento dello smart working. Sicuramente molto puo' essere fatto attorno agli oneri deducibili ma le misure non possono essere solo di natura fiscale, basti pensare che la normativa a tutela del lavoratore autonomo in caso di malattia o semplice maternità è vecchia e penalizzante.

Che poi si arrivi a ipotizzare il jobs act facendolo passare come una conquista, rappresenta per noi un paradosso perché il Governo italiano è in ritardo di anni per salvaguardare diritti da troppo negati se non addirittura mai riconosciuti, si trova ad agire con 30 anni di ritardo sul lavoro autonomo, sulla contribuzione inail e inps, sul welfare e sulla previdenza, sui diritti elementari come quello di maternità e malattia.

Ma non è detto che gli interventi siano tutti giusti e soprattutto quelli richiesti dalla rete del lavoro autonomo che giustamente diffida della mediazione dei sindacati cgil cisl uil

In attesa allora di conoscere il testo finale licenziato dal Parlamento, pensiamo che l'interesse verso i lavoratori autonomi da parte del Governo sia tardivo e foriero di qualche trappola, ovviamente per i lavoratori autonomi stessi

L'idea del governo è la costituzione di reti, associazioni e consorzi di lavoratori autonomi per partecipare a gare pubbliche, una apertura che va verso non il riconoscimento del lavoro autonomo ma l'abbassamento dei costi della manodopera oltre ad una forma di stravolgimento dello stesso lavoro autonomo

Ne riparleremo prossimamente

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