La coop sei tu...chi ti taglia di piu'?
Nei giorni scorsi l'annuncio di Unicoop Tirreno: tagli di posti di lavoro e chiusura di supermercati
Parliamo di una grande e storica cooperativa di consumo con sede a Piombino (Livorno): 109 punti vendita, gran parte, sono 66 , in Toscana, con una forza lavoro alle sue dipendenze stimata in 4mila unità.
La cooperativa ha presentato il nuovo piano industriale relativo al triennio 2017-2019, un piano lacrime e sangue con esuberi, chiusura di punti vendita. E che diranno le migliaia di soci ? Basterà loro che la Unicoop torni in utile anche a costo di tagliare tanti posti di lavoro?
Il piano industriale prevede infatti la cessione di numerosi negozi e punti vendita; 481 esuberi full time che poi significheranno 600 posti di lavoro visto che il contratto di riferimento è spesso quello part time, mancata conferma di tanti lavoratori e lavoratrici a tempo determinato
In Unicoop Tirreno quasi metà della forza lavoro è con contratto part time, una cifra in linea con i grandi colossi esteri del settore
Ma non ci dovrebbero essere solo questi tagli ma anche un forte ridimensionamento della busta paga di tutto il personale , per esempio eliminando i premi aziendali, le maggiorazioni, i festivi visto che ormai alla Coop si lavora anche la domenica.
Pochi anni fa la coop decise di cedere il discount oggi di proprietà della Tuodi, una scelta dimostratasi sbagliata e controproducente.
Chi pensava allora che la coop fosse una isola felice dovrà ricredersi senza dimenticare che le nuove regole di Bankitalia, che prevedono anche il rimborso del prestito sociale dei soci, peseranno non poco sulle future scelte (http://quellochereportnondice.e-coop.it/wp-content/uploads/2016/04/Nota-sul-Prestito-sociale.pdf)
Parliamo di una grande e storica cooperativa di consumo con sede a Piombino (Livorno): 109 punti vendita, gran parte, sono 66 , in Toscana, con una forza lavoro alle sue dipendenze stimata in 4mila unità.
La cooperativa ha presentato il nuovo piano industriale relativo al triennio 2017-2019, un piano lacrime e sangue con esuberi, chiusura di punti vendita. E che diranno le migliaia di soci ? Basterà loro che la Unicoop torni in utile anche a costo di tagliare tanti posti di lavoro?
Il piano industriale prevede infatti la cessione di numerosi negozi e punti vendita; 481 esuberi full time che poi significheranno 600 posti di lavoro visto che il contratto di riferimento è spesso quello part time, mancata conferma di tanti lavoratori e lavoratrici a tempo determinato
In Unicoop Tirreno quasi metà della forza lavoro è con contratto part time, una cifra in linea con i grandi colossi esteri del settore
Ma non ci dovrebbero essere solo questi tagli ma anche un forte ridimensionamento della busta paga di tutto il personale , per esempio eliminando i premi aziendali, le maggiorazioni, i festivi visto che ormai alla Coop si lavora anche la domenica.
Pochi anni fa la coop decise di cedere il discount oggi di proprietà della Tuodi, una scelta dimostratasi sbagliata e controproducente.
Chi pensava allora che la coop fosse una isola felice dovrà ricredersi senza dimenticare che le nuove regole di Bankitalia, che prevedono anche il rimborso del prestito sociale dei soci, peseranno non poco sulle future scelte (http://quellochereportnondice.e-coop.it/wp-content/uploads/2016/04/Nota-sul-Prestito-sociale.pdf)
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