Permessi e malattia: si prepara la stretta nella Pubblica amministrazione
P.I. nuove regole per malattia e permessi?
l’accordo del 30 novembre pone le basi per una ridefinizione, in peggio?
L’accordo del 30 novembre consentirà al Governo di stabilire nei prossimi mesi le nuove regole su malattia, congedi e permessi nella pubblica amministrazione. Un primo negoziato era già stato avviato dall'Aran, senza giungere a dei risultati, tre anni or sono e sarà utile per restringere i diritti acquisiti. Allora la discussione si concentrò soprattutto sulla possibilità di spacchettare la ‘malattia’ in ore, al fine di ridurre a poche ore i tempi di assenza del dipendente pubblico impegnato in una visita specialistica\terapia o un esame. Ricordiamo che questo argomento, negli ultimi anni, è già stato argomento di modifiche restrittive, si veda la circolare n. 2/2014 della Funzione Pubblica, successivamente le sentenze del Tar Lazio n. 5714 e 5711 rimisero tutto in discussione e quelle sentenze furono il germe delle successive trattative all’Aran.
I prossimi contratti potrebbero rivedere in peggio quanto stabilito dai ccnl precedenti e derogare, in peggio, rispetto alle normative di legge in materia del diritto alla cura.
Tuttavia, il contratto può intervenire solo su aspetti ‘a latere’, ad esempio sulla legge 104, che regola i permessi per le gravi disabilità, può intervenire sulle modalità di fruizione (tra cui rientra il preavviso). Ma già questo diviene un fattore fortemente limitante e discriminatorio, non dimentichiamo che dietro la 104 vi sono situazioni di gravi disabilità e le condizioni di salute non rientrano nella casistica degli eventi prevedibili.
I lavori, si fa per dire, per il rinnovo contrattuale vanno di pari passo con la definizione di un decreto di riforma del pubblico impiego previsto per Febbraio\Marzo.
Il governo non vuole far cadere i termini per attuare la delega Madia sul lavoro pubblico, per dirne una c'è l'incognita sulla dirigenza,che rientrerebbe nel calderone ma su cui pende la bocciatura arrivata dalla Consulta a fine novembre. Di sicuro, entro Primavera, l'esecutivo vuole trovare un accordo con le Regioni e approvare i decreti Madia su licenziamenti, partecipate e dirigenti.
Quanto al contrasto degli abusi sulla malattia, o meglio sulle assenze, l'esecutivo è determinato a portare avanti il progetto di un polo unico della medicina fiscale, in capo all'Inps (con le Asl messe da parte).
L'obiettivo è rendere gli accertamenti più veloci ed efficienti ma allo stesso tempo procedere con lo smantellamento della sanità pubblica.
Nutriamo forti dubbi sull’utilità di questi provvedimenti che, se approvati, andranno a colpire le fasce più deboli sfruttando demagogicamente il mito del dipendente pubblico fannullone per deviare l’attenzione verso facili obiettivi demagogici e meglio occultare lo smantellamento dei servizi pubblici ( scuola, sanità, ecc).
La sempre più cronica mancanza di personale nei servizi pubblici sta provocando un constante peggioramento dei servizi pubblici, la logica è quella di depotenziare i servizi, denigrarli mediaticamente e poi privatizzarli con il consenso dell’opinione pubblica.
Ricordiamo, infine, che in questa stagione contrattuale i confederali hanno già sottoscritto contratti in cui in qualche modo le assenze per malattia vengono penalizzate, se poi aggiungiamo possibili restrizioni sulla legge 104 o altre forme di permessi possiamo dire che non dobbiamo stare tranquilli e dobbiamo vigilare attentamente.
Sito: https://pubblicoimpiegoinmovimento.wordpress.com
Email: piinmovimento@gmail.com
l’accordo del 30 novembre pone le basi per una ridefinizione, in peggio?
L’accordo del 30 novembre consentirà al Governo di stabilire nei prossimi mesi le nuove regole su malattia, congedi e permessi nella pubblica amministrazione. Un primo negoziato era già stato avviato dall'Aran, senza giungere a dei risultati, tre anni or sono e sarà utile per restringere i diritti acquisiti. Allora la discussione si concentrò soprattutto sulla possibilità di spacchettare la ‘malattia’ in ore, al fine di ridurre a poche ore i tempi di assenza del dipendente pubblico impegnato in una visita specialistica\terapia o un esame. Ricordiamo che questo argomento, negli ultimi anni, è già stato argomento di modifiche restrittive, si veda la circolare n. 2/2014 della Funzione Pubblica, successivamente le sentenze del Tar Lazio n. 5714 e 5711 rimisero tutto in discussione e quelle sentenze furono il germe delle successive trattative all’Aran.
I prossimi contratti potrebbero rivedere in peggio quanto stabilito dai ccnl precedenti e derogare, in peggio, rispetto alle normative di legge in materia del diritto alla cura.
Tuttavia, il contratto può intervenire solo su aspetti ‘a latere’, ad esempio sulla legge 104, che regola i permessi per le gravi disabilità, può intervenire sulle modalità di fruizione (tra cui rientra il preavviso). Ma già questo diviene un fattore fortemente limitante e discriminatorio, non dimentichiamo che dietro la 104 vi sono situazioni di gravi disabilità e le condizioni di salute non rientrano nella casistica degli eventi prevedibili.
I lavori, si fa per dire, per il rinnovo contrattuale vanno di pari passo con la definizione di un decreto di riforma del pubblico impiego previsto per Febbraio\Marzo.
Il governo non vuole far cadere i termini per attuare la delega Madia sul lavoro pubblico, per dirne una c'è l'incognita sulla dirigenza,che rientrerebbe nel calderone ma su cui pende la bocciatura arrivata dalla Consulta a fine novembre. Di sicuro, entro Primavera, l'esecutivo vuole trovare un accordo con le Regioni e approvare i decreti Madia su licenziamenti, partecipate e dirigenti.
Quanto al contrasto degli abusi sulla malattia, o meglio sulle assenze, l'esecutivo è determinato a portare avanti il progetto di un polo unico della medicina fiscale, in capo all'Inps (con le Asl messe da parte).
L'obiettivo è rendere gli accertamenti più veloci ed efficienti ma allo stesso tempo procedere con lo smantellamento della sanità pubblica.
Nutriamo forti dubbi sull’utilità di questi provvedimenti che, se approvati, andranno a colpire le fasce più deboli sfruttando demagogicamente il mito del dipendente pubblico fannullone per deviare l’attenzione verso facili obiettivi demagogici e meglio occultare lo smantellamento dei servizi pubblici ( scuola, sanità, ecc).
La sempre più cronica mancanza di personale nei servizi pubblici sta provocando un constante peggioramento dei servizi pubblici, la logica è quella di depotenziare i servizi, denigrarli mediaticamente e poi privatizzarli con il consenso dell’opinione pubblica.
Ricordiamo, infine, che in questa stagione contrattuale i confederali hanno già sottoscritto contratti in cui in qualche modo le assenze per malattia vengono penalizzate, se poi aggiungiamo possibili restrizioni sulla legge 104 o altre forme di permessi possiamo dire che non dobbiamo stare tranquilli e dobbiamo vigilare attentamente.
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