La lettera di alcune dipendenti comunali....
Pubblichiamo una lettera recapitataci attraverso la posta interna del comune di Pisa. Evidentemente il clima di paura è tale da sconsigliare anche l'utilizzo della posta elettronica, una lettera da noi trascritta e inviata alla delegazione trattante al comune di Pisa. Una analisi lucida e disincantata che merita lettura, attenzione e un deciso cambio di rotta della RSu
Alla rsu e ai sindacati
Siamo dipendenti del comune di Pisa e vogliamo prendere posizione in merito alle progressioni orizzontali dalle quali siamo state escluse almeno per l’anno 2016. La nostra non è una polemica verso colleghi/e beneficiari delle Peo ma senza dubbio è una critica all’operato dei dirigenti e del sindacato.
Lavoriamo in Comune da svariati anni, nel corso del tempo le cose sono peggiorate e siamo sempre piu’ demotivati\e.
Dopo sette anni di blocco dei contratti ci saremmo attesi\e di avere la Peo ma cosi’ non è stato.
Nel nostro Ente, perché nostro continuiamo a sentirlo visto che siamo invecchiate con colleghi\e con cui abbiamo diviso gioie e dolori, ci sono disparità di trattamento e crescenti ingiustizie.
Alcuni dirigenti hanno dato valutazioni basse, altri alte, ancora una volta determinano nel bene e nel male la nostra sorte, la nostra retribuzione.
La segretaria generale non ha mai vigilato sull’operato dei dirigenti, su come gestiscono il personale, sui criteri di valutazione, su quanti e quali carichi di lavoro assegnano.
Noi siamo considerate solo dei numeri, abbiamo perso dignità e visibilità anche grazie alla campagna diffamatoria contro la pubblica amministrazione. Eravamo abituate a interloquire con gli assessori che oggi sono inarrivabili per noi dipendenti.
Le valutazioni sfuggono a criteri oggettivi e assumono i connotati di una lotteria, non importa che tu abbia sempre svolto il tuo lavoro con serietà e attenzione, basta un voto meno per vederti, anche dopo 25 o 35 anni di servizio, escluso dalla progressione orizzontale.
La lotteria della performance divide i lavoratori e le lavoratrici, ci mette in competizione anche se siamo nello stesso ufficio, con i medesimi orari e con identici risultati.
Il Comune è diventato come il Colosseo, i dirigenti decidono chi prende la Peo e chi non la prende, noi non abbiamo possibilità di fare ricorso sulle valutazioni all’interno dell’Ente, i pochi che l’hanno fatto non hanno mai avuto ascolto.
Manca ormai sensibilità e attenzione verso il personale, soprattutto a quello con piu’ anzianità di servizio che magari oggi, senza la Fornero, sarebbe già in pensione.
Non ne facciamo una questione di anzianità, per noi tutti\e hanno uguale merito a prescindere dall’età anagrafica, ma possiamo parlare di merito nel caso della performanc? Possibile che il Comune di Pisa abbia smarrito ogni forma di buon senso che dovrebbe indurre a far progredire prima le categorie piu’ basse (con meno salario), a dare la possibilità di fare concorsi alle colleghe con laurea che vorrebbero progredire e si vedono sorpassate da altre in mobilità da vari enti? Vi sembra giustizia?
Sono domande semplici, ci piacerebbe avere risposta
Alcune dipendenti comune di Pisa
Pisa Gennaio 2017
Alla rsu e ai sindacati
Siamo dipendenti del comune di Pisa e vogliamo prendere posizione in merito alle progressioni orizzontali dalle quali siamo state escluse almeno per l’anno 2016. La nostra non è una polemica verso colleghi/e beneficiari delle Peo ma senza dubbio è una critica all’operato dei dirigenti e del sindacato.
Lavoriamo in Comune da svariati anni, nel corso del tempo le cose sono peggiorate e siamo sempre piu’ demotivati\e.
Dopo sette anni di blocco dei contratti ci saremmo attesi\e di avere la Peo ma cosi’ non è stato.
Nel nostro Ente, perché nostro continuiamo a sentirlo visto che siamo invecchiate con colleghi\e con cui abbiamo diviso gioie e dolori, ci sono disparità di trattamento e crescenti ingiustizie.
Alcuni dirigenti hanno dato valutazioni basse, altri alte, ancora una volta determinano nel bene e nel male la nostra sorte, la nostra retribuzione.
La segretaria generale non ha mai vigilato sull’operato dei dirigenti, su come gestiscono il personale, sui criteri di valutazione, su quanti e quali carichi di lavoro assegnano.
Noi siamo considerate solo dei numeri, abbiamo perso dignità e visibilità anche grazie alla campagna diffamatoria contro la pubblica amministrazione. Eravamo abituate a interloquire con gli assessori che oggi sono inarrivabili per noi dipendenti.
Le valutazioni sfuggono a criteri oggettivi e assumono i connotati di una lotteria, non importa che tu abbia sempre svolto il tuo lavoro con serietà e attenzione, basta un voto meno per vederti, anche dopo 25 o 35 anni di servizio, escluso dalla progressione orizzontale.
La lotteria della performance divide i lavoratori e le lavoratrici, ci mette in competizione anche se siamo nello stesso ufficio, con i medesimi orari e con identici risultati.
Il Comune è diventato come il Colosseo, i dirigenti decidono chi prende la Peo e chi non la prende, noi non abbiamo possibilità di fare ricorso sulle valutazioni all’interno dell’Ente, i pochi che l’hanno fatto non hanno mai avuto ascolto.
Manca ormai sensibilità e attenzione verso il personale, soprattutto a quello con piu’ anzianità di servizio che magari oggi, senza la Fornero, sarebbe già in pensione.
Non ne facciamo una questione di anzianità, per noi tutti\e hanno uguale merito a prescindere dall’età anagrafica, ma possiamo parlare di merito nel caso della performanc? Possibile che il Comune di Pisa abbia smarrito ogni forma di buon senso che dovrebbe indurre a far progredire prima le categorie piu’ basse (con meno salario), a dare la possibilità di fare concorsi alle colleghe con laurea che vorrebbero progredire e si vedono sorpassate da altre in mobilità da vari enti? Vi sembra giustizia?
Sono domande semplici, ci piacerebbe avere risposta
Alcune dipendenti comune di Pisa
Pisa Gennaio 2017
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